Nessuno pagherà per il cogeneratore

Danno di 11 milioni: la Corte dei Conti dichiara la prescrizione Condannati soltanto i due curatori fallimentari di Attiva
Di Nicola Stievano
Tantucci Interpress Venezia, 20.03.2008.- Rialto, Palazzo Cà Merlenghi, sede della Corte die Conti.-
Tantucci Interpress Venezia, 20.03.2008.- Rialto, Palazzo Cà Merlenghi, sede della Corte die Conti.-

CONSELVE. La Corte dei Conti assolve quasi tutti gli imputati nel giudizio di responsabilità per la costruzione del cogeneratore ad olio vegetale. La sentenza emessa dalla sezione giurisdizionale per il Veneto ribalta completamente la tesi del pubblico ministero, che aveva chiamato a rispondere di un danno erariale di 11 milioni di euro ben 26 imputati fra ex amministratori di Cosecon - Attiva, funzionari regionali e altri soggetti coinvolti nel naufragio del progetto di costruzione dell'impianto ad olio vegetale diventato una cattedrale nel deserto. L'inchiesta, partita da un esposto del Movimento 5 Stelle di Conselve e dell'associazione Il Moraro di Bagnoli, aveva ripercorso le tappe cruciali dell'iniziativa, finanziata anche con due milioni di fondi europei. La centrale venne costruita da Cosecon - Attiva ma non entrò mai in funzione. Ora la Corte dei Conti, con una sentenza di oltre 200 pagine, solleva da ogni responsabilità gli ex amministratori della Spa, in seguito fallita, e i funzionari regionali che hanno seguito la pratica. In via preliminare la Corte ha anche accolto alcune eccezioni del collegio difensivo, riconoscendo il difetto di giurisdizione e “scontando” dalla stima dei danni 4,8 milioni di euro. L'unica condanna è a carico dei due “tecnici” del collegio dei curatori fallimentari di Attiva Luca Pieretti e Michele Antonucci, chiamati a versare alla Regione 1 milione e 40 mila euro più gli interessi e a sostenere le spese processuali per 24 mila euro. Per la maggior parte degli imputati la Corte ha confermato l'avvenuta prescrizione, come richiesto dai difensori. Nel dettaglio: l'ex presidente di Cosecon Attiva Paolo Giopp, il vicepresidente Daniele Morello, il direttore generale Roberto Dalla Libera, gli allora consiglieri Pierluigi Gambarotto, Robertino Scapolo, Mario Rasi, Gabriele Zanon, Loris Tomiato, Mario Berto, Pieralberto Bacco, Fabio Ganzarolli e Giacomo Zanellato, nonché i componenti del collegio sindacale Gianni Baraldo e Maurizio Boccalon. Scatta la prescrizione anche per il delegato del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, Pietro Vettorato, e per i dirigenti della Regione Veneto Fabio Fior, Roberto Morandi, Ubaldo De Bei, Riccardo De Gobbi e Alberto Conte. Per gli ex consiglieri Antonio Zorgati e Francesco Bettella, il delegato del Consorzio Agrario Mauro Cortellazzo e il dirigente della Regione Mariano Carraro, che non avevano sollevato l'eccezione della prescrizione, la Corte è entrata nel merito. Dopo aver ripercorso nel dettaglio il loro ruolo nella vicenda, in particolare sul fatto che non fosse stato raggiunto un accordo per la fornitura della materia prima per l'olio vegetale, i giudici hanno rigettato la domanda di condanna a loro carico perché non hanno rilevato delle responsabilità dirette.

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