Niente manutenzione si ferma l’orologio di piazza dei Signori

Non c’è solo il fatto che manca il segno zodiacale della bilancia tra le particolarità dell’orologio astronomico della torre di piazza dei Signori. In questo periodo tutti si sono accorti che è fermo alle 22 del 23 marzo. Il coronavirus ha colpito anche uno dei monumenti più conosciuti della città: «Non possiamo garantire la manutenzione quotidiana, per questo è stato manualmente bloccato», fanno sapere i volontari del gruppo “Salvalarte” che si occupano da anni della tutela del monumento organizzando anche l’apertura al pubblico e le visite guidate.
«Non solo l’orologio di piazza dei Signori, ma tutti i monumenti di “Salvalarte” sono fermi, con le sale vuote e le porte chiuse», spiegano i volontari. «Noi non ci fermiamo però, continuiamo a immaginare nuove cose e sappiamo che, alla fine di questa emergenza, i nostri monumenti saranno lì, come hanno fatto per secoli e secoli, pronti ad essere visti, fruiti e apprezzati dalla città».
E a proposito dello stop allo storico orologio, realizzato nel 1344 da Jacopo Dondi da Chioggia, i volontari pensano già alla ripartenza: «A noi piace pensare di aver in qualche modo provato a fermare il tempo per poi farlo ripartire assieme a tutti noi quando sarà il momento».
«Purtroppo è un disagio inevitabile in questo momento», commenta l’assessore alla cultura Andrea Colasio, «ma sono certo che l’orologio del Dondi, ricostruito fedelmente nel 1437 da Matteo Novello, Giovanni e Giampietro dalle Caldiere, tornerà a funzionare per padovani e turisti».
La torre di piazza dei Signori, alta 30 metri, ha 5 piani interni, di cui i primi tre sono stati destinati a contenere le parti del meccanismo dell'orologio, gli altri due costituivano la residenza del maestro orologiaio e del custode. —
Claudio Malfitano
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