Niente soldi dall'Usl alla casa del medico su misura per disabili

UN UOMO CORAGGIOSO Antonio Beccari: oggi è direttore sanitario
UN UOMO CORAGGIOSO Antonio Beccari: oggi è direttore sanitario
 
CAMPOSAMPIERO.
«Quali sono le priorità essenziali per un tetraplegico che sta lottando per ricostruirsi una vita dignitosa, il più autonoma possibile?»
 A porre questa domanda è Antonio Beccari, 66 anni, medico nefrologo di Camposampiero fino al 2003, quando un incidente stradale in Croazia, mentre era in sella alla sua bicicletta da corsa, lo costrinse alla sedia a rotelle. Da allora Beccari cominciò una nuova vita; oggi è direttore sanitario di uno studio odontoiatrico a San Giorgio in Bosco e sta per entrare nella sua nuova casa di Loreggia, in via Mantegna.  Un'abitazione su due piani, di circa 300 metri quadri, completamente realizzata in legno, con criteri di assoluto risparmio energetico, dotata di pannelli fotovoltaici e con tutte le tecnologie a basso consumo che oggi il mercato propone a chi è attento alle tematiche ambientali.  «Ho pensato a un progetto ecologico e, nel 2009, avevo cercato di partecipare a un bando regionale in materia, ma prima mi hanno risposto che il bando era chiuso e, alla successiva pubblicazione, che ero arrivato tardi, perché dovevo fare la domanda prima dell'inizio lavori» racconta oggi il medico.  Senza perdersi d'animo, Beccari si è allora rivolto al Centro Efesto di Loreggia diretto da Davide Cervellin, per dotare la sua abitazione delle tecnologie di domotica in grado di consentirgli una vita autonoma «almeno in casa mia. Vorrei poter aprire la porta da solo, abbassare le tapparelle se piove o se è sera, accendere le luci pur non potendo muovere braccia e gambe» spiega Beccari.  Per questo, insieme a Cervellin, ha presentato il progetto all'Usl 15 Alta Padovana per la richiesta di finanziamento, anche perché «potrebbe essere un modello ed un aiuto per tutti i disabili».  La risposta del Dipartimento risorse umane e informatiche, unità operativa convenzioni e gestione del personale convenzionato, è stata negativa «in quanto il progetto di autonomia, sia pure buono, non rappresenta una priorità essenziale per il paziente e richiederebbe un impegno di spesa troppo elevato». «Ho chiesto immediate spiegazioni - conclude Beccari - e mi aspetto una risposta dall'Usl come pure da Leo Padrin, al quale mi sono rivolto, come sostenitore della sua candidatura, in quanto nel suo programma la disabilità mi sembrava un fiore all'occhiello».  

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