«No alla tassa sugli immigrati» Zanonato scatena la bagarre

di Claudio Baccarin
«La tassa sui permessi di soggiorno era nata solo per lisciare il pelo ai leghisti e va cancellata». L’intervista rilasciata a Repubblica dal sindaco Flavio Zanonato scatena l’inferno sul sito del nostro giornale (www.mattinopadova.it) e sulla relativa pagina Facebook. Un dibattito serrato, che si protrae per l’intera giornata, con toni particolarmente accesi, sul contributo richiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. Una «tassa» (variabile, in base alla durata del permesso, tra gli 80 e i 200 euro), varata a ottobre 2011 dai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e dell’Economia, Giulio Tremonti. Un decreto, pubblicato il 31 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale , in vigore dal 30 gennaio. A scatenare la discussione la reazione di Prince Bisato: «Zanonato, stai tutelando più gli immigrati che noi padovani». Ci dà dentro Sergio “Iddi” Iddas: «Padovani di m... l’avete votato e adesso ve lo tenete». Rilancia Alessandro Prendin: «E’ un discorso molto complicato da sostenere... e molto pericoloso di questi tempi in cui gli italiani... ma forse gli unici che non se ne sono accorti della situazione sono i politici dall’alto dei loro lauti stipendi». Maria Grazia (senza cognome) aggiunge: «Per fortuna non l’ho votato e ne sono orgogliosa. Non è possibile che non si renda conto di quello che sta succedendo in questa città per colpa degli stranieri, e noi padovani siamo troppo buoni e scemi perché li tolleriamo sempre».La prima replica arriva da Kinda Bueno Eto’o Usiomonifo (top commentator dell’Università di Groninga): «Maria Grazia, le ricordo che, negli ultimi dieci anni, il governo di Destra (Lega e Pdl) ha governato l’Italia per 8 anni e la legge sull’immigrazione porta il nome di Bossi e Fini». A Maria Grazia risponde pure Luisa Torchio: «Io dico: per fortuna che l’ho votato. Per molte cose non ci vado d’accordo, ma almeno non si ha a che fare con un sindaco razzista solo per slogan». Maria Giulia de Bastia è accorata: «Flavio, per una volta, una sola, riesce a dire/fare qualcosa negli interessi dei padovani?». Ci mette il carico Lauretta Trevisan: «In tutti i Paesi civili è prevista una tassa per la richiesta di soggiorno degli stranieri». Torna in scena Kinda Bueno Eto’o: «Perché dovrei pagare altre tasse oltre a quelle che pago già? Sapete quanto costa avviare le pratiche per il permesso di soggiorno?«. Lauretta Trevisan non si dà per vinta: «Le tasse le paghiamo tutti... noi siamo a casa nostra... Voi siete stranieri che “approfittano” del nostro sistema sociale e civile, perché non sono in grado di crearne uno a casa loro». Nel dibattito intervengono, tra gli altri, Piero Ruzzante («sono queste le radici cristiane cui la la Lega si ispira?«) e Paolo Guiotto («gli immigrati contribuiscono al 14% del Pil»). Ma il dibattito resta apertissimo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova