Non riesce a pagare il mutuo: si spara

«Perdonatemi per quello che ho fatto. Mi raccomando non fate il passo più lungo della gamba». Un messaggio lasciato scritto ai figli, che terminava con un saluto affettuoso alla moglie. Fiorenzo Luise, 58 anni, residente in via Augurello 13, l’altra sera si è allontanato da casa, arrivando al volante della vecchia Lancia Prisma del figlio, in via Bosco Wollemborg alla Guizza. Verso le 23 si è sparato un colpo di pistola al cuore con una Browning 7.65 che deteneva regolarmente.
Per togliersi la vita ha scelto un appezzamento di terreno di sua proprietà a due passi dall’ingresso del ristorante “Al Carro”. Lì, esanime, l’hanno trovato proprio alcuni lavoratori del locale, rincasando. Sul posto si sono recati i carabinieri del reparto operativo e inizialmente anche la polizia. E’ emerso quasi subito che si trattava di un suicidio: l’ha confermato il medico legale. I famigliari hanno raccontato che Fiorenzo Luise pochi anni fa aveva acceso un mutuo di poco inferiore ai 200.000 euro per allargare la sua attività di odontotecnico. Le rate le stava pagando ma, complice anche la crisi, ora faceva sempre più fatica. Il lavoro non era decollato come lui sperava. Il suo studio era attiguo all’abitazione, in via Augurello a due passi da via Bembo. Lascia nel dolore la moglie e due figli trentenni. Dopo il terzo suicidio avvenuto in questa ultima settimana, sale a 20 il numero di imprenditori veneti che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita a causa delle difficili condizioni economiche che stavano vivendo. Un tragico record che, purtroppo, non ha eguali in nessun’altra parte del Paese. I dati, tengono a precisare dalla Cgia di Mestre che da mesi tiene il conteggio, sono una stima approssimativa e provvisoria e, sottolineano, si basa su un costante monitoraggio realizzato attraverso la lettura della cronaca locale.
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