"Non si affitta a chi ha bambini": famiglia discriminata a Padova

PADOVA. Non si affitta a persone con animali e con bambini. Non è uno scherzo di cattivo gusto e neppure una provocazione. Dopo il “non si affitta a persone gay” e il “non si affitta a persone meridionali” a essere discriminati questa volta sono i bambini. È questa, infatti, la clausola che viene imposta a chi ha intenzione di prendere in affitto un appartamento che si trova a Chiesanuova. L’agenzia che si occupa dell’immobile lo specifica a chiare lettere nell’annuncio pubblicato online: “No animali e bambini”. A rimanere indignata per un fatto così eclatante quanto singolare è stata una mamma, che cercava per lei e la sua famiglia un appartamento da prendere in affitto. La donna e il marito, che hanno due bambini, uno di 10 mesi e l’altro di 4 anni, dopo essere andati a visitare la casa e aver deciso che faceva al caso loro, si sono sentiti rispondere: «Ci dispiace ma il proprietario non affitta a persone con bambini».

Il motivo? I bambini piangono, di giorno e spesso anche di notte, e di conseguenza disturbano il vicinato, uomini e donne che si devono alzare presto la mattina per andare al lavoro e soprattutto che quando sono a casa vogliono stare tranquilli. L’abitazione in questione si trova in una palazzina formata da tre appartamenti che si trova nel quartiere di Chiesanuova. Al piano terra ci abita una coppia giovane, il primo piano, 110 metri quadri per 650 euro al mese, è quello in affitto, mentre il terzo piano – la mansarda – è occupato da un ragazzo.
“Padova in zona Chiesanuova in quartiere residenziale e tranquillo, appartamento molto luminoso con ampio soggiorno, con angolo cottura di 40 mq circa, 3 camere di cui 2 matrimoniali, 2 bagni finestrati, poggioli e posto auto. Arredato. Riscaldamento autonomo e aria condizionata. Nessuna spesa condominiale”, si legge nell’annuncio su un sito internet specializzato in vendite e affitti di immobili. Annuncio che solo un paio di giorni fa è stato arricchito dalla clausola: “No animali e bambini”. Per questo motivo la famiglia che era interessata all’appartamento si è piuttosto scocciata per aver perso tempo solo per sentirsi rispondere che i bimbi non sono ben accetti. «Non c’era scritto che non accettavano bambini, altrimenti non l’avremmo neppure preso in considerazione. È stata una perdita di tempo per due persone che lavorano tutti il giorno come noi. L’abbiamo detto anche all’agenzia. E non riteniamo siano stati corretti, visto che hanno aggiunto solo in seguito alla nostra visita che non si affitta a famiglie con bambini. In ogni caso ci dispiace tanto perché quella casa faceva al caso nostro, per la posizione, il prezzo e la grandezza» si rammarica la donna, «eravamo così entusiasti dopo averla vista, avevamo già preparato tutti i documenti e aspettavamo solo di concludere, ma dopo appena un giorno l’agenzia immobiliare ci ha telefonato comunicandoci le riserve dei proprietari dell’alloggio».
La donna, che è anche proprietaria di un’attività commerciale, riporta tutto il suo disappunto: «Sono rimasta sconvolta. Mi sembra assurdo che non si affitti a famiglie con bambini con la motivazione che piangono e disturbano e non sono la sola a essere rimasta scioccata. Ne ho parlato con diversi clienti della mia bottega e tutti si sono detti basiti da un tale comportamento».
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