«Non vogliamo i camion accanto alle nostre case»

Due Carrare guida la protesta contro l’allargamento della Bologna-Padova
Di Gianni Biasetto
BELLUCO-FOTOPIRAN-DUE CARRARE-INTERVISTE PROTESTA TERZA CORSIA A13 bollettin orlando
BELLUCO-FOTOPIRAN-DUE CARRARE-INTERVISTE PROTESTA TERZA CORSIA A13 bollettin orlando

DUE CARRARE. Anche se la terza corsia della A13 nel tratto Monselice-Padova non vedrà la luce prima del 2022, monta la protesta nei comuni interessati dall'opera che Autostrade per l'Italia stima avrà un costo vicino ai 400 milioni di euro per un tratto di tracciato di circa 12,25 chilometri. Il timore dei residenti che hanno le abitazioni a ridosso dell'odierna autostrada, e che recentemente si sono riuniti nel comitato “No terza corsia A13 Padova-Monselice”, è che l'ampliamento vada a peggiorare, dal punto di vista dell'inquinamento acustico e atmosferico, la già critica situazione attuale.

Le persone che hanno potuto valutare il progetto del tracciato nella riunione di febbraio, organizzata dal Comune nella sala della Casa dei Carraresi con i vertici di Autostrade per l'Italia e il team di progettisti, si sono resi conto che le criticità maggiori sono nel territorio di Due Carrare, interessato da oltre il 50% del tracciato complessivo e dove, tra l'altro, è previsto il rifacimento di 7 cavalcavia, di cui uno pedonale. A Due Carrare la gente aspetta ancora dal 2003 la posa delle barriere antirumore nelle zone residenziali attraversate dall'A13, e questo è già un motivo per non vedere di buon occhio l'opera.

Le proteste. «Anziché la posa delle barriere fono-assorbenti che attendiamo da quasi vent'anni, Autostrade per l'Italia ora ci vene a proporre l'allargamento alla terza corsia che va a ridurre ulteriormente la distanza delle case dalla sede viaria», afferma Roberto Bezze, presidente del comitato No terza corsia «Chiediamo venga bloccato il progetto e vengano prese in considerazione le direttive europee in materia di trasporto su gomma. Vengono previsti dei lavori in base a un modello ormai superato, ne è la dimostrazione come Austria, Francia, Germania e Svizzera abbiano già realizzato un sistema di mobilità delle merci e persone alternativo, riducendo il trasporto su gomma a favore di quello ferroviario e fluviale, e limitando così gli effetti negativi su salute e ambiente».

Loris Berto e la sua famiglia vivono in via Saline a ridosso del sottopasso dell'autostrada (nella foto Piran al centro della pagina). La loro casa è a 15 metri dal parapetto dell'attuale corsia di emergenza. «In questo spazio è prevista la terza corsia, significa che i Tir mi passeranno a dieci metri dalla camera da letto» afferma Berto «Abbiamo da anni la vita rovinata da questa maledetta autostrada, figuriamoci dopo. Senza contare l'inquinamento che il traffico crea in questa zona. Abbiamo gli ortaggi sempre pieni di fuliggine». «Il rumore dei camion, che quando passano fanno vibrare le pareti, ormai fa parte della nostra vita» gli fa eco la mamma Maria Moronato «Abbiamo chiesto delle protezioni che non sono mai state installate e ora come risposta il traffico, con la terza corsia, si avvicinerà ancora di più alla casa dove già adesso è un inferno vivere».

Il sindaco. «A chi non piacerebbe vivere in un paese verde?» afferma il primo cittadino di Due Carrare, Davide Moro «L'idea della terza corsia dell'A13 nasce alla fine degli anni 90 e nel 2006 è stato approvato il progetto definitivo. L'iter si è poi bloccato a causa della crisi economica, oggi il progetto viene riproposto con la ferma volontà da parte della Società di realizzarlo. Uno dei motivi di questa ripartenza credo sia la prevista realizzazione a Monselice di un polo logistico che farebbe aumentare notevolmente il traffico pesante in questo tratto della A13. Come sindaco non ho gli strumenti per bloccare l'opera. Ho invece la possibilità di chiedere delle modifiche al progetto, allo scopo di portare a casa un risultato che in termini di impatto ambientale sia migliore della situazione che abbiamo oggi. I cittadini hanno ragione ad essere infuriati per la mancata posa delle barriere antirumore. Il muro contro muro, però, non porta da alcuna parte. Come amministrazione comunale abbiamo presentato alcune osservazioni al progetto, ne presenteremo altre per andare a migliorare alcuni aspetti che riguardano anche la tutela della salute dei cittadini, alla quale tutti teniamo. Abbiamo chiesto e ottenuto che il termine per la presentazione delle osservazioni potesse slittare di un mese. Su richiesta avanzata dal comitato “No terza Corsia” abbiamo convocato per martedì 21 marzo, alle 20.30 nella sala consiliare di Monselice, un'assemblea intercomunale. Ho intrapreso un dialogo con i colleghi degli altri quattro comuni interessati dal cantiere e mi auguro siano presenti alla riunione di martedì. Nei confronti dei miei cittadini su questa questione mi sono mosso subito nella massima trasparenza. Tant'è che siamo l'unico comune ad aver organizzato un incontro con i tecnici di Autostrade per l'Italia, per presentare in maniera dettagliata il progetto».

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