Offerta anonima di 200 euro per le candele e per la chiesa

Dopo il caso dei lumini accesi senza lasciare i soldi e il cartello “ladri” affisso  dal parroco, ieri la donazione Con una nota polemica

padova

Duecento euro per comprare lumini nuovi, senza togliere luce a chi ha bisogno di rubarne un po’in una chiesa. La donazione è arrivata ieri nella cassettina delle offerte della chiesa degli Eremitani, dove da diversi giorni è affisso un lungo cartello nel quale il parroco, don Lucio Guizzo, lamenta i continui “furti” di candele. In chiesa, infatti, ne sarebbero stati accesi anche dieci o venti al giorno, senza poi lasciare la corrispondente offerta (cinquanta centesimi a candela). Vedendo che i lumini sparivano ma le offerte non aumentavano mai, e di fronte alle ristrettezze economiche dell’ultimo periodo (in cui sono mancate le offerte per le funzioni ordinarie, ma anche per matrimoni, battesimi, funerali), il parroco non ce l’ha più fatta e ha affisso un lungo messaggio: «Chi ruba le candele è un ladro. Da due mesi, l’unica entrata economica per la parrocchia è costituita dalle offerte raccolte con le candele. Ma ovviamente sono esigue. Per questo la parrocchia degli Eremitani non ha più la possibilità di pagare le bollette. Se continuano i furti dovremo eliminare le candele e chiudere la chiesa per ridurre le spese». Parole dure, forse un po’troppo. Così, almeno, sembrano pensarla gli anonimi autori della donazione, che si firmano come “amici di don Giussani” e citano San Giovanni Crisostomo: «la preghiera è luce per l’anima». E poi: «Senza devozione e preghiera non ci sono né chiesa, né sacerdoti, né salvezza, né speranza di vita eterna. Usa questi soldi per comprare candele». —

Silvia quaranta

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