Ok all’estradizione in Svizzera per l’ex broker dei vip padovani

PADOVA. Sarà estradato in Svizzera il broker (ormai ex) Nicolò Svizzero, 42 anni, agli arresti domiciliari nella sua abitazione del centro storico per quanto riguarda l’inchiesta del pubblico ministero Marco Brusegan. Tuttavia in seguito al procedimento di estrazione – che è stato autorizzato ma di regola viene eseguito una volta scontata l’eventuale condanna in Italia – è stato destinatario della misura più lieve dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Alla fine l’ha spuntata il difensore, il penalista Fabio Crea, che ha ottenuto dalla Corte di cassazione la misura più lieve evitando il carcere reclamato dalla procura generale di Venezia.
L’inchiesta di Padova
E intanto esce di scena dall’inchiesta padovana la sorella, Giulia Svizzero, chirurgo plastico. Svizzero è indagato per abusivismo finanziario (ha svolto l’attività di broker senza essere iscritto nell’apposito albo dei consulenti finanziari), truffa aggravata, tentata estorsione per aver cercato di ricattare una vittima decisa a pretendere il saldo del suo credito dietro la minaccia di divulgare foto hot e, infine, insolvenza fraudolenta. Una vita all’insegna del superlusso tra i Paesi Arabi, gli Usa e l’Estremo oriente fatto di feste e belle frequentazioni. Tanto è bastato per conquistarsi la fiducia dei clienti. Come l’imprenditore monselicense Adriano Miola che gli aveva affidato 4 milioni e mezzo di euro andati in fumo. Non sono ancora stati recuperati (e probabilmente chissà se mai lo saranno) i 30 milioni di euro raccolti da Svizzero per investire nel mercato finanziario mondiale. Fino al 2019 era riuscito a mantenere un team di collaboratori per salvare l’immagine da business man: l’ultima serie di stipendi era stata saldata con i 100 mila euro di un cliente. Almeno è la tesi della procura padovana che, il 10 ottobre scorso, aveva chiesto (e ottenuto) l’arresto di Svizzero (ai domiciliari), già in cella (per 24 ore) lo scorso marzo in base a un mandato di cattura europeo proveniente dalla Confederazione elvetica per reati analoghi.
La Svizzera
Avvenivano tra Italia, Svizzera e Singapore le triangolazioni del danaro di cui s’è perduta traccia. Peraltro nel dicembre 2017 il sedicente broker non aveva nemmeno saldato il conto con l’hotel Badrutt’s Palace di Sankt Moritz (211 mila franchi svizzeri) dove i genitori avevano festeggiato i 40 anni di matrimonio. Nelle scorse settimane la Svizzera ha chiesto l’estradizione tramite il Ministero della Giustizia italiano che ha presentato l’istanza alla Corte d’appello veneziana con richiesta di carcerazione. E i giudici della Corte hanno concesso l’estradizione con una misura più lieve. La procura generale lagunare ha subito presentato ricorso, insistendo per il carcere. Si è opposto il difensore, l’avvocato Crea. E ha ottenuto ragione davanti alla Cassazione. Intanto l’inchiesta padovana va avanti in attesa dell’esito delle rogatorie inoltrate in istituti di credito di Singapore, Dubai e Svizzera.
La sorella Giulia
Nel frattempo il pm Brusegan ha presentato richiesta di archiviazione per la posizione della sorella Giulia Svizzero, dal settembre 2018 a Dubai: era stata indagata per truffa in quanto aveva prenotato e usufruito di due viaggi a New York e Dubai, mai pagati all’agenzia viaggi “Cartoline del cuore” di Selvazzano che reclama 200 mila euro dal sedicente broker. Viaggi che – è la difesa – come ogni anno pagava il fratello. Si è opposto l’avvocato Maria Susetta Galzignato per conto dell’agenzia. Ieri la discussione davanti al gip Margherita Brunello che si è riservata la decisione prevista a giorni. —
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