Oltre 100 mila euro per la caduta in bici

BAONE. È caduto rovinosamente dalla bicicletta rompendosi il bacino mentre s’inerpicava da Este a Calaone lungo la provinciale 62 “Delle Cave”. Ora per quel fatto è stata condannata la Provincia di Padova: dovrà risarcire un danno di 100 mila euro rivalutati dal 2009 ad oggi, e anche pagare le spese processuali alla parte lesa. Il gruzzolo finale arriverà a 140 mila euro: li riceverà un ciclista amatoriale residente a Rovigo, L.N. che oggi ha 49 anni e che nella vicenda è stato assistito dall’avvocato polesano Rita Sofia Tiengo.
Il 13 dicembre 2006 il ciclista - ora amministratore di un’azienda - era partito da Rovigo e stava salendo verso Calaone. All’altezza del chilometro 3,200, a causa del ghiaino presente sull’asfalto, aveva perso il controllo della bicicletta rovinando a terra e riportando la frattura del bacino e diverse altre lesioni, per le quali erano stati necessari diversi ricoveri (anche all’ospedale San Matteo di Pavia), l’inserimento di una protesi e una riabilitazione pluriennale. Era stato un autentico calvario. Due testimoni oculari videro la sua caduta. Il suo legale ha preteso l’osservanza del principio nemin laedere, nel caso concreto che una strada aperta al pubblico non debba mai rappresentare per l’utente una situazione di pericolo occulto. I due testi hanno assicurato che il ghiaino presente sulla carreggiata non era assolutamente distinguibile per colore dalla pavimentazione. Nel novembre del 2007 il ciclista aveva chiesto i danni alla Provincia e nel 2009 era iniziata la causa civile contro l’ente proprietario della strada. La Provincia si è difesa asserendo che non vi era la prova reale che l’incidente fosse causato dall’asfalto “sporco”. Ma il giudice ha deciso che la richiesta era fondata e ha accolto in pieno anche la stima dei danni formulata dalla parte lesa.
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