Omicidio di Isabella, niente impronte di Debora su soldi e pistole

PADOVA. Non ci sono impronte di Debora nelle pistole e nei soldi trovati e sequestrati nel garage del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, compagno della Sorgato. Era l’8 marzo scorso quando da un armadio dell'abitazione del sottufficiale dell'Arma, in via Vigonovese 200, nello scompartimento utilizzato dalla sua compagna, sono stati trovati 124 mila euro divisi in mazzette e due pistole con relative munizioni.
Le due armi erano una Beretta calibro 7.65 con il colpo in canna e 71 proiettili e una Astra di fabbricazione spagnola calibro 9x21 con 51 proiettili. Per questo ritrovamento Debora Sorgato è stata indagata per riciclaggio e detenzione illecita di armi visto che non ha ancora riferito da dove arrivino i soldi e pure le armi. Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha ordinato gli accertamenti tecnici sulle pistole e pure sul denaro e come detto ora si apprende che nè sulle pistole, nè sul denaro ci sono le impronte di Isabella.
Pare che non ci siano impronte chiare. All’indomani del ritrovamento dei soldi era stato tirato in ballo Gianluca Ciurlanti, l’ex compagno di Debora e padre di suo figlio. L'uomo è morto il 30 agosto del 2002 in un incidente stradale a San Giorgio in Bosco.
Alle spalle aveva una serie di rapine a mano armata. Si sospetta quindi che quel denaro e quelle armi possano appartenere a lui. Solo un’ipotesi rimasta tale. Solo Debora potrà dare le risposte utili a dipanare una molteplicità di domande. Ma fino ad ora è rimasta zitta.
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