Oncologia: con i caschi refrigeranti non cadono i capelli

CAMPOSAMPIERO. La prima cosa che una donna malata di cancro chiede al medico che le propone la terapia è: «Perderò i capelli?». Questo non avverrà più all'ospedale Pietro Cosma. Sono stati infatti consegnati al reparto di Oncologia due macchinari con quattro caschi refrigeranti salva capelli destinati alle pazienti in cura per neoplasia.
Sono macchinari d'eccellenza finora posseduti solo dallo Iov di Padova. Il sistema salva capelli consiste nel raffreddamento del cuoio capelluto che, provocando una vasocostrizione con rallentamento del metabolismo, riduce l'apporto e l'attività dei principi attivi nella radice del capello e quindi riduce i danni a carico delle cellule pilifere. Le due postazioni permettono di trattare fino a quattro donne contemporaneamente. I due macchinari Digni Life sono stati donati dal Cral dell'ospedale di Camposampiero, presieduto da Patrizia Salvalaggio, e dall'associazione donne operate al seno "Fiori di Cactus", presieduta da Avice Sacilotto, che conta 200 socie ed è da sempre interessata ai disagi secondari alle terapie oncologiche. I due sodalizi hanno impegnato in questa operazione 90 mila euro per l'acquisto e altri 40 mila per 5 anni di manutenzione. Alla raccolta fondi hanno contribuito anche tanti privati. «Questa per noi è un'opportunità da segnalare» ha detto Teodoro Sava, primario di Oncologia, «i caschi refrigeranti possono ridurre l'entità dell'alopecia». (g.a.)
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