Operazione Carmenta finita l’ordigno inglese è esploso

Dopo settant’anni la bomba è esplosa, ma nessuno si è fatto male. L’operazione Carmenta, il disinnesco di un grosso ordigno della seconda guerra mondiale, ha avuto il suo culmine alle 10.21 quando è scattato il conto alla rovescia e poi il comando di “fuoco” che ha fatto brillare la carica esplosiva.
L’intervento è stato seguito dagli artificieri dell’Esercito appartenenti al 2° Reggimento Genio Guastatori di Trento: i militari hanno interrato una MK1-8, lunga un metro e dieci centimetri e pesante oltre 200 chilogrammi, sbucata mentre un agricoltore stava arando il campo lungo la Sr 53 Postumia. Obiettivo del bombardiere inglese che l’aveva sganciata era sicuramente la ferrovia, ma la bomba non esplose. Ed è così rimasta sepolta per decenni, senza però perdere la sua potenzialità offensiva: dotata di esplosivo ad alto potenziale, aveva due spolette armate e in cattivo stato, considerato il passare del tempo, e per questo non è stato possibile spostarla.
Per garantire la sicurezza è stata costruita una piramide con una base quadrata, della lunghezza di dieci metri per lato, attraverso dei contenitori riempiti di terra impaccata, gli “Hesco Bastion”, solitamente utilizzati nelle missioni all’estero come protezioni. La piramide, particolarmente robusta, ha attutito la deflagrazione gonfiandosi e poi aprendosi per effetto dello scoppio: tutto si è compiuto in un istante e senza provocare alcun danno.
I disagi sono stati governati, con 108 persone costrette a lasciare tutte le abitazioni nel raggio di 700 metri dall’ordigno; chi si trovava tra i 700 e i 1300 metri è dovuto invece rimanere in casa; diverse strade sono state chiuse.
Il centro di coordinamento ha fatto base in municipio a Carmignano con il sindaco Alessandro Bolis: un collegamento video ha consentito di seguire in diretta passo dopo passo il lavoro del Genio Guastatori. Nella casa comunale sono confluiti, oltre all’Esercito, anche i rappresentanti dei comuni coinvolti – con Carmignano, Grantorto e San Pietro in Gu – e di Questura, Carabinieri, Polizia, Polfer, Vigili del fuoco, Protezione civile, Suem, Croce rossa, Enac e Enav, E-distribuzione e Terna, Trenitalia e Rfi, Anas e Snam Gas. Ha voluto seguire personalmente i lavori anche il prefetto di Padova Renato Franceschelli.
E così, poco dopo le 11, con il cessato pericolo e il ritorno alle normalità peraltro con una mezz’ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia, Franceschelli si è congratulato per l’importante lavoro di squadra e la collaborazione sviluppatasi tra istituzioni e cittadinanza. Nel frattempo i tecnici di E-distribuzione avevano ripristinato l’erogazione della corrente elettrica a cinquanta utenze rimaste in black-out nel corso del brillamento.
Dal canto suo, la Protezione civile ha avvisato qualche viaggiatore disinformato che se ne stava in stazione a Carmignano in attesa di un treno che non sarebbe mai passato.
Nei prossimi giorni i militari rimuoveranno i resti della piramide – l’esplosione ha danneggiato e reso inutilizzabili gli “Hesco Bastion” – e livelleranno il campo per riconsegnarlo al proprietario. —
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