Ora piazza del Donatore si proietta nel futuro riacquistando spazi verdi

Sei mesi di lavori cambieranno il volto di 4.500 metri quadrati Un ritorno agli anni ’50, quando  l’area era circondata da campi e il trasporto urbano era il treno 

ALBIGNASEGO. La trasformazione della piazza centrale è sempre un argomento all’ordine del giorno. Il nuovo volto della piazza del Donatore va progressivamente delineandosi; un progetto ambizioso ma condiviso, iniziato a novembre e che – fatte salve le variabili metereologiche – interesserà il cuore della città per circa sei mesi, al termine dei quali verrà consegnata alla città una nuova anima verde di quasi 4. 500 metriquadrati, un vero e proprio giardino racchiuso all’interno del tessuto urbano. Una piccola rivoluzione che va a riallacciarsi con la storia del territorio. Fino dal primo dopoguerra, attorno allo storico municipio della città – edificio che ora ospita il comando della Polizia Locale – e alla vicina Villa Obizzi, c’erano campi e terreni agricoli.

Fino al 1954 da qui avremmo potuto raggiungere Padova in un senso e Bagnoli nell’altro attraverso la Tranvia costrruita nel 1928 dalle Guidovie Centrali Venete con partenza da via Morgagni in città e discesa attraverso Bassanello e Guizza più o meno sul solco dell’attuale metrotram. Solo l’anno seguente la via principale di Albignasego sarebbe stata ampliata, rendendo così possibile il traffico in entrambi i sensi, lo stesso anno in cui, dopo l’inverno, la rotaia fu dismessa, lasciando spazio agli autobus. Ricordi di un passato ancora vivido, come testimoniato da Bernardino “Dino” Rampazzo – gestore della trattoria Ai Ferri – all’epoca bambino, che ricorda le parole del maestro delle elementari annuncianti l’avvento del nuovo mezzo di trasporto.

Il verde è il fil-rouge che andrà ad accomunare la nuova concezione dello spazio. Il progetto prevede l’armonizzazione della piazza con l’adiacente Giardino della Rimembranza e la stessa Villa Obizzi, riconsegnando alla natura più di un terzo del terreno in precedenza asfaltato, riavvicinando il tutto a misura d’uomo, uno spazio destinato ad essere vissuto in prima persona dal cittadino. Una nuova fontana e nuovo sistema di illuminazione e la ricollocazione del monumento al Donatore di Sangue come spartiacque tra il verde e la piazza: queste alcune delle novità che rivelano come i temi della sostenibilità e della vivibilità degli spazi comuni rappresentino un interesse primario in cui il Comune dimostra di credere. Un’innovazione non in rottura, bensì in continuità con la tradizione.––

R. J.

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