Ospedale, doppio polo con 1.700 posti: c’è la conferma anche del S. Antonio

PADOVA- Le schede ospedaliere adottate ieri dalla Giunta regionale mettono le basi di quella che sarà l’ossatura della sanità padovana del futuro. Di quando - nella più ottimistica delle ipotesi, fra otto/dieci anni - sarà pronto il nuovo Polo della salute nelle due sedi del Giustinianeo e di Padova Est. Numeri e contenuti delle due anime della sanità padovana, in via Giustiniani quella più votata alle attività ospedaliere per il territorio e a San Lazzaro la specializzazione delle cliniche universitarie, sono già tutte previste nelle schede. E non è escluso un nuovo destino per il Sant’Antonio, anche se è scongiurato il rischio, paventato nei giorni scorsi da più parti, che l’ospedale di via Facciolati “chiuda”. Resta la struttura e restano anche i contenuti, anche se la gestione potrebbe passare all’Azienda ospedaliera anziché all’Usl.
I numeri dell’usl 6
Le nuove schede assegnano all’Usl 6 Euganea 1.787 posti letto di cui 1.360 per acuti con 64 apicalità, 427 per la riabilitazione con 4 apicalità e 294 per strutture intermedie, di cui 183 in ospedale di comunità, 46 in hospice e 65 in unità riabilitativa territoriale. Nel dettaglio, sono destinati 664 posti letto all’area medica, 480 a quella chirurgica, 156 a quella materno-infantile e 60 di terapia intensiva.
I numeri dell’azienda
Sono 1.682 i posti letto per l’Azienda ospedaliera universitaria: previsione che tiene già conto delle due sedi del Giustinianeo e di Padova Est. Per acuti sono destinati 1.632 posti letto, 50 per la riabilitazione in ospedale di comunità. Le apicalità complessive sono 88. All’area medica sono destinati 635 posti letto, 542 sono per l’area chirurgica, 343 per quella materno-infantile e 112 per la terapia intensiva.
«Le schede» conferma l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, «guardano in concreto alla prospettiva della nascita del nuovo ospedale di Padova, con valenza almeno nazionale e con l’integrazione con l’Università, e al quale diamo già ora i contenuti. In attesa che questa grande operazione vada in porto, anche con la riorganizzazione del Giustinianeo» garantisce l’assessore, «i padovani non avranno alcuna contrazione dei servizi perché il Sant’Antonio continuerà a essere l’ospedale cittadino con tutte le sue caratteristiche di eccellenza e tutte le prestazioni».
La visione
Nel disegno della Giunta regionale per l’Azienda ospedaliera universitaria, le schede prevedono nel nuovo polo a Padova Est i primariati a prevalente direzione universitaria, con attività trapiantologiche, alta intensità di cura e centri di riferimento di alta specializzazione, con accettazione e pronto soccorso di secondo livello (pazienti provenienti da altri ospedali). Il Giustinianeo vedrà rinforzata l’area materno-infantile, avrà un centro traumi specializzato anche in traumi pediatrici, trasporto neonatale, centro malattie rare, centro del bambino maltrattato, aree intensive con attività ospedaliere per il territorio cittadino di riferimento.
I numeri dello Iov
Per l’Istituto oncologico veneto le schede prevedono 310 posti letto di cui 296 per acuti, 14 in riabilitazione e 12 in hospice. Sono 27 le apicalità. Nel dettaglio, 134 posti letto per l’area medica, 152 per la chirurgica e 10 di terapia intensiva. «Si potenziano le breast unit per la lotta al cancro al seno» sottolinea Lanzarin, «e l’oncologia in generale con il potenziamento dello Iov». —
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