OSSIGENO DIVERSIFICAZIONE

L’ampio portafoglio di prodotti assicura alle aziende competitività anche sul mercato interno
Di Sara Longo
Repairing Commercial Air Conditioner --- Image by © William Taufic/CORBIS
Repairing Commercial Air Conditioner --- Image by © William Taufic/CORBIS

di SARA LONGO

Il settore apparecchiature elettriche o a uso domestico presenta interessanti risultati di bilancio conseguiti nel 2014.

In particolare si possono notare un importante incremento medio dei ricavi pari a +16 per cento e un lieve aumento pari allo 0,4 per cento sul rapporto Ebitda e ricavi rispetto al 2013.

Dall’altra si può osservare un aumento del rapporto di indebitamento che nel 2014 passa dal 78,6% al 79,3 per cento. Seppur non troppo incisivo, l’aumento conseguito nel rapporto oneri finanziari sul margine operativo lordo (Ebitda) segna nel 2014 un + 0,7 per cento. Un trend generale che accomuna tutti i settori di questo studio, ad accezione del “Commercio e riparazioni veicoli”, è quello relativo ad un allentamento della pressione fiscale, che nel 2014 si traduce per il settore in questione, in una decisiva riduzione delle imposte sull’utile ante imposte pari all’ 8 per cento.

Una delle particolarità di questo settore è che gli indici di reddittività quali Roe, Roa e Ros presentano una crescita omogenea, pur con qualche eccezione, sia per le aziende di maggiori dimensioni sia per quelle di piccole dimensioni. In ogni caso gli utili conseguiti nel 2014 sono decisamente positivi, facendo pure riscattare qualche azienda che nel 2013 aveva registrato delle perdite, come De Angeli Prodotti Srl e Kosmo Srl.

Lo scenario presenta un’ampia forbice nella voce “ricavi”: infatti i dati relativi ai ricavi riportati per ciascuna azienda di questo settore fanno cogliere che vi è stata una non indifferente crescita generale nel proprio giro di affari, a partire da Carel, De Angeli Prodotti e Cebi Motors, che si classificano ai primi posti.

Tra le aziende con ricavi complessivi minori si possono comunque cogliere degli incrementi notevoli come per esempio Kosmo, che ha registrato un differenziale rispetto al 2013 del +116,2 per cento e altrettanto per Cold Line con un +31,2 per cento.

Tra gli indici di produttività si riporta il fatturato per dipendente, vale a dire quell’indicatore che rappresenta il fatturato medio per ogni dipendente dell’azienda. In questo caso la mediana rimane stabile a 190 mila nel 2014 così come nel 2013, mentre il terzo quartile, dove il minimo valore osservato è tale per cui il 75 per cento dei dati è minore od uguale ad esso, registra un calo decisivo da 276 mila del 2013 a 253 mila del 2014.

L’indice di indebitamento pur rimanendo sotto l’80 per cento, comunque aumenta di quasi un punto percentuale e cresce così anche l’indice di incidenza degli oneri finanziari sul margine operativo lordo (ovvero sull’Ebitda). Ciò fa comprendere che l’esposizione debitoria verso terzi non viene contenuta e ha pure un impatto sulla quota di margine operativo lordo che a fatica viene assorbita dagli stessi oneri finanziari. Nelle aziende di piccole dimensioni si evince addirittura una più alta percentuale di indebitamento sfiorando in qualche caso oltre il 90 per cento. Ciò impatta fortemente sul valore di redditività espresso dal Roe, confermando così un forte squilibrio finanziario tale per cui non si può garantire ai soci una soddisfacente remunerazione del capitale investito.

In conclusione il settore delle apparecchiature elettriche o a uso domestico presenta un portafoglio ampio di prodotti, tale da permettere alle stesse aziende di operare sicuramente in maniera competitiva sul territorio nazionale, ma anche di potersi affacciare ad un sistema di economia globale attraverso nuove forme di investimento.

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