Azione a confronto con Giordani: «Ultimi 500 giorni, ecco i nostri punti»

Il gruppo consiliare è diventato fondamentale per la maggioranza a Palazzo Moroni. Martedì sera la cena dei militanti con il neo segretario Pizzo. Pasqualetto: «In Regione Manildo è un buon candidato»

Claudio Malfitano
La cena di Azione alla Canottieri con la presenza del sindaco Sergio Giordani
La cena di Azione alla Canottieri con la presenza del sindaco Sergio Giordani

«Mancano 500 giorni alla fine del mandato. Faremo un sondaggio tra i nostri militanti e tutta la base per individuare i 5 punti fondamentali per l’ultimo sprint dell’amministrazione di Sergio Giordani».

È il messaggio che martedì sera Azione, il movimento che fa riferimento a Carlo Calenda, ha lanciato al sindaco attraverso il nuovo coordinatore cittadino Ludovico Pizzo. Dopo la disgregazione della lista Giordani, infatti, il gruppo consiliare composto da Carlo Pasqualetto, Bruno Cacciavillani e Elena Alberti, è diventato fondamentale per la maggioranza che governa Palazzo Moroni.

Martedì sera quindi i militanti calendiani si sono confrontati in una cena estiva con la presenza dello stesso Giordani, alla presenza anche dei parlamentari Matteo Richetti e Valentina Grippo. Un confronto che vuole essere motore di aggregazione per consolidare la maggioranza.

«Noi stiamo lavorando per aggregare, parliamo con le forze civiche, con i repubblicani, i socialisti. E c’è un confronto continuo con Italia Viva e Più Europa, attorno a uno spazio politico che in Veneto vale più di 100 mila voti», sottolinea il segretario regionale Carlo Pasqualetto. Se a livello nazionale la creazione di un terzo polo riformista appare ostica, a livello locale c’è molto più terreno comune.

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A Padova si è disgregata la lista Giordani: Azione decisiva in maggioranza
Il sindaco Sergio Giordani

La decisione più pressante dal punto di vista politico è quella per le regionali, da cui però in parte dipende anche il futuro dell’amministrazione padovana.

Appare difficile pensare che Azione possa essere alleata del centrodestra in Regione e del centrosinistra a Palazzo Moroni: «Il nostro partito guarda alla scelta delle persone – obietta Pasqualetto – Con il centrodestra amministriamo alcuni Comuni importanti come Negrar e Noale».

L’orizzonte anche a livello regionale sembra però essere quello del centrosinistra, soprattutto grazie alla candidatura dell’ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo: «È un civico che aveva fondato i comitati per Calenda alle europee – ricorda il segretario regionale – Il centrosinistra, con in testa il Pd, è riuscito a coalizzare diverse forze attorno a una proposta concreta e ancorata al territorio. Il centrodestra fatica a fare sintesi all’interno di sé stesso e non riesce a sganciarsi da meccanismo romani. Il loro sembra un redde rationem a livello nazionale fatto sopra la testa dei veneti. Ad ogni modo ogni decisione avverrà all’interno della direzione regionale, una volta che avremo un quadro chiaro, ma in tempi rapidi: non possiamo certo parlane a settembre».

C’è la disponibilità dunque a sedersi ai vari tavoli, con la premessa che ormai è da archiviare l’esperienza politica degli ultimi 15 anni in Veneto: «Ambiente, giovani e sanità sono partite aperte su cui costruire il futuro».

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