Padova, dagli autovelox 400 multe al giorno: la mappa

Nell’ultimo anno 150 mila sanzioni per un valore di 12,5 milioni. Al top le telecamere posizionate in tangenziale est sul cavalcavia di via Bembo
MALFITANO - AUTOVELOX TANGENZIALI,Kennedy Sud..Corso Kennedy - direzione sud -subito dopo il ponte sul Bacchiglione
MALFITANO - AUTOVELOX TANGENZIALI,Kennedy Sud..Corso Kennedy - direzione sud -subito dopo il ponte sul Bacchiglione

PADOVA. Quasi 150 mila multe in un anno, in media circa 400 al giorno. È il bilancio degli ultimi 12 mesi di funzionamento degli autovelox sulle tangenziali cittadine (compreso il periodo estivo di spegnimento e sostituzione con apparecchi tecnologicamente più avanzati). Il tutto per un importo totale di 12,5 milioni di euro di sanzioni, di cui Palazzo Moroni ha in realtà incassato solo la metà per via dei tempi di notifica e dei mancati pagamenti nei termini.

«Ogni giorno nelle nostre tangenziali passano dai 22 ai 32 mila veicoli, dunque gli indisciplinati sono nell’ordine dell’1-2%. È la dimostrazione che i padovani sono guidatori attenti», osserva il comandante della polizia locale Lorenzo Fontolan.

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Sono gli autovelox di più recente installazione quelli che mietono più “vittime”, in particolare i nuovi apparecchi installati in tangenziale Est, in entrambe le direzioni, all’altezza del cavalcavia di via Bembo.

Gli incassi di un anno L’ultimo, il dodicesimo, è entrato in funzione ad inizio di aprile scorso: l’autovelox sulla nuova Strada del Santo non ha dunque neppure un anno di vita. E ha già sanzionato più di 11 mila automobilisti indisciplinati che viaggiavano a una velocità superiore rispetto ai 90 km/h consentiti.

In tangenziale a Padova a 133 orari alla guida di un camper del 1985
Stefano Galian davanti al suo camper, mostra la multa


In totale le infrazioni rilevate nell’ultimo anno (dal 1 novembre 2017 al 1 novembre 2018) sono state esattamente 149.962. Altrettante sono le multe che hanno determinato l’accertamento di sanzioni per 12 milioni e 576 mila euro. Una media di 83 euro ciascuna.

Il Codice della Strada prevede una sanzione di 41 euro se si supera il limite di meno di 10 km/h (importo che sale a 54,67 euro tra le 22 e le 7 del mattino), poi 169 euro se la velocità rilevata è tra i 10 e i 40 km/h oltre il limite (225,33 euro di notte). Per poi arrivare a sanzioni molto più pesanti se si supera di oltre 40 km/h il limite, che per le tangenziali cittadine vorrebbe dire andare oltre i 130.

All’importo accertato non corrisponde ovviamente un medesimo importo incassato. Anzi, si dimezza. Nelle casse di Palazzo Moroni sono entrati 6 milioni e 259 mila euro. Il resto arriverà nei prossimi mesi o sarà recuperato dalle società delegate alla riscossione dei crediti.

La classifica Sono proprio gli autovelox di più recente installazione quelli che fanno registrare un maggiore “score” di infrazioni. Segno che molti automobilisti padovani devono ancora abituarsi alla loro presenza. Si tratta di quelli posizionati sul cavalcavia di via Bembo in tangenziale est (37 mila multe quello della corsia in direzione Padova Est e 25 mila nel senso opposto) e dell’apparecchio installato in corso Australia all’altezza dello svincolo per Brusegana (quasi 20 mila sanzioni). Più modesti i risultati degli altri, ultimo con appena un centinaio di sanzioni in un anno è quello in cui il limite di velocità è più basso (70 km/h) in curva Boston.

«Gli apparecchi non sono accesi tutti contemporaneamente, ma c’è una modalità random. Ovvero casuale – sottolinea il comandante Fontolan – Quello che conta è che l’automobilista sia convinto che l’apparecchio può essere acceso. Così si crea un effetto deterrente. Ed è questo l’unico interesse che ha l’amministrazione: che vengano rispettati i limiti, non che si facciano più multe».

A rinforzare la percezione di “controllo” ci pensano gli avvisi dei cartelli elettronici che restano sempre accesi, anche quando l’autovelox è spento: «C’è un adeguamento chiaro degli automobilisti ai limiti di velocità – prosegue il comandante – E anche il fatto che l’autovelox che lavora meno sia quello in curva Boston è la dimostrazione che il limite di 70 km/h in quel tratto è congruo».

Nuovi investimenti Gli autovelox non producono “utili” per le casse dei comuni. La legge prevede, infatti, che almeno la metà degli introiti sia investita nel miglioramento infrastrutturale delle strade: «Nell’ultimo anno sono stati utilizzati per il ripristino e l’ammodernamento della segnaletica, in lavori per la sicurezza stradale, come asfaltature, manutenzioni e sfalci. Ed anche in mezzi della polizia locale e apparecchiature per la videosorveglianza – spiega Fontolan – L’estate scorsa è stato sostituito il guardrail centrale della tangenziale est: questo ci consente di ridurre il numero di incidenti gravi».

L’estate scorsa inoltre gli 8 autovelox più vecchi, installati nel 2015, sono stati sostituiti con apparecchi più moderni perché non rientravano più nei parametri previsti dalla legge, aggiornati con il decreto Delrio del 2017. Nell’ottobre scorso è arrivato anche l’ultimo certificato di taratura e adesso tutti i 12 apparecchi sono regolarmente in funzione e rispettano le norme. —


 

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