Padova, immigrati occupano l'ex scuola abbandonata
Ventiquattro tunisini con il permesso di soggiorno per motivi umanitari, che denunciano di non aver ricevuto alcuna assistenza, si sono sistemati nel cortile della Gabelli a San Lazzaro. L'edificio è classificato come centro di accoglienza, ma è inutilizzato. Gli immigrati hanno il sostegno della Brigata di solidarietà attiva e di Rifondazione comunista. Nel Veneto in tre giorni sono arrivati 400 profughi e altrettanti sono attesi nei prossimi giorni.

PADOVA. Il loro viaggio, iniziato in Tunisia, si è fermato per ora a San Lazzaro, nell'ex scuola Gabelli: 24 immigrati hanno occupato il cortile dell'edificio insieme alla Brigata di Solidarietà Attiva di Padova e con l'appoggio di Rifondazione Comunista. E resteranno lì a oltranza. Motivo della manifestazione il «rimpallo di responsabilità» che, secondo gli organizzatori, non ha garantito l'assistenza.
La denuncia.
«La prima responsabilità è della Protezione civile - attacca Dario Smania di Brigate di Solidarietà Attiva - che ha in carico l'ex scuola Gabelli, adibita a centro di prima accoglienza». L'ex Gabelli, ex scuola, attualmente catalogata come centro accoglienza, è da tempo inutilizzata. Per questo è stata scelta come punto di partenza della protesta. I manifestanti sono profughi provenienti dalla Tunisia che, dopo essere sbarcati a Lampedusa, sono stati smistati in diverse città italiane. Lì hanno ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari e ora vogliono essere assistiti. «Dormono per strada o in case abbandonate: è questa la Padova solidale?» si chiede Paolo Benvegnù, segretario di Rc.
La soluzione.
In giornata si è intravista una soluzione per gli immigrati, ma solo per quelli ai quali il permesso di soggiorno è stato rilasciato dalla Questura di Padova. Una condizione che non sta bene agli organizzatori che dichiarano di portare avanti ad oltranza la protesta. «Hanno minacciato denunce - rivela Benvegnù - ma noi non molliamo». Ma l'assessore alle Politiche sociali Fabio Verlato smentisce: «Finché restano lì, nessuna denuncia. E comunque è competenza della questura. Cerchiamo una soluzione».
Nuova ondata.
L'emergenza profughi continua a Padova e anche in tutto il Veneto. In quest'ultimo weekend ne sono arrivati circa 400 ed entro la fine della prossima settimana si prevede l'arrivo di altri 400. Le prefetture hanno chiesto alla Protezione civile di cercare sul territorio strutture in grado di praticare un prezzo di circa 40 euro al giorno a persona. «Se l'emergenza non viene gestita con attenzione, la situazione si fa preoccupante - dice l'assessore alla Protezione civile Mauro Fecchio - abbiamo a che fare con profughi: i loro diritti vanno garantiti. Sui numeri c'è ancora molta confusione, si sa solo che saranno molti».
Ipotesi tendopoli.
Nell'ambiente dei volontari si torna a parlare di tendopoli. Nel caso in cui non venissero individuate strutture in grado di ospitare l'alto numero di migranti al prezzo indicato dal ministero, non è escluso che si prospetti la possibilità di optare per una soluzione di emergenza.
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