Padova, la grande festa per il maxi-murale all'Arcella: con la sorpresa Kenny Random

PADOVA. Dal viso chino e pensoso di Galileo Galilei – uno dei tanti non padovani divenuti simbolo della città - a quello assorto di San Carlo, patrono della parrocchia che ha sostenuto e accolto la realizzazione dell’opera. Nel mezzo l’astrolabio, che serviva a misurare la distanza fra pianeti, e il Prato della Valle. Un giovane che pianta un ramoscello d’ulivo e un volo di colombe bianche, simbolo di pace.
Il maestoso murale, inaugurato ieri in via Pierobon nel quartiere Arcella è, a oggi, il più grande di tutta la città. “Illuminami”, questo il titolo dell’opera, si allunga per settanta metri circa e fino a sette in altezza, coprendo una superficie complessiva di 400 metri quadrati. Il messaggio che esprime parla di accoglienza, comunità e bellezza, valori stretti tra un alfiere della scienza e uno della fede. Gli autori sono due artisti milanesi (Acme107, ormai di fama internazionale, e SteReal) che l’hanno completato l’opera in meno di due settimane.

«È uno dei più imponenti che abbia mai realizzato» fa sapere Fabio Colombini, in arte Acme, «ma su Padova c’è molto altro da dire: qui è mancata l’occasione per celebrare Giotto, ma non escludo che non arrivi in futuro». La comunità del quartiere, ieri mattina, ha accolto la fine dei lavori con una festa allegra e molto partecipata. In prima fila i bambini della scuola materna, tutti con la “divisa” scolastica, che hanno liberato nel cielo palloncini bianchi come colombe. E poi, ovviamente, i loro genitori, ma anche giovani, anziani con i loro amici animali. Un pubblico vario e multietnico, com’è la vocazione del quartiere. «Inauguriamo un nuovo angolo di bellezza nel nostro quartiere e nella nostra città» ha esordito il parroco, don Antonio «e non posso che ringraziare gli artisti per quanto realizzato».

Presenti anche le autorità cittadine, il sindaco Sergio Giordani e l’assessora Marta Nalin. «È una giornata bellissima», ha detto Giordani «con tanto sole, tante persone e tanti bambini. Spesso ci lamentiamo delle piccole cose che non funzionano, invece dobbiamo essere orgogliosi della nostra città e anche dei nostri quartieri che riservano angoli di sfolgorante bellezza. La bellezza è inclusiva, fa bene a tutti». L’opera è stata realizzata a partire da un’idea dell’associazione Domna, in collaborazione con l’associazione Jeos e la parrocchia, grazie al contributo di numerosi sponsor.
Mentre gli artisti erano all’opera, si sono dati da fare anche i bambini della scuola (che è proprio accanto), con laboratori pratici sull’arte del graffito.
E qui, a sorpresa, si è presentato un ospite inatteso: Kenny Random che ha voluto lasciare ai bimbi un piccolo dono: il disegno di una bambina con un gatto che ora campeggia sul muro che circonda il giardino della scuola e l’invito a finire loro quanto iniziato.
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