Padova non è più la sacrestia d'Italia
Dal volume «Geografia dell’Italia cattolica» di Cartocci la fotografia della pratica religiosa in provincia. Tiene il matrimonio in chiesa, il 10,7% non frequenta l'ora di religione

Il vescovo Antonio Mattiazzo. Sopra un matrimonio in municipio
PADOVA. All'inizio del terzo millennio quanto pesano la pratica religiosa e i valori cristiani in quella che fu una delle zone più «bianche» dello Stivale, con percentuali «bulgare» alla Dc (59,5% alle Provinciali del 1960)? Alla domanda prova a rispondere Il saggio di Roberto Cartocci «Geografia dell'Italia cattolica», pubblicato da «Il Mulino». Lo studio di Cartocci assegna alla nostra provincia il 52º posto, a livello nazionale, con un indice di secolarizzazione pari a 101. Insomma Padova, che sta a metà della graduatoria, così come il Veneto è al 10º posto tra le Regioni, non è più una delle «sacrestie» del Belpaese, ma non è un nemmeno diventato un girone dantesco.
LA CLASSIFICA
. Le prime posizioni, con la sola eccezione del terzo posto di Trieste (indice 210), sono appannaggio di realtà collocate nelle Regioni «rosse»: la palma di provincia più laica va a Firenze (con un indice pari a 213); l'argento spetta a Ravenna (indice 211); la quarta piazza a Bologna (209); la quinta a Siena (188); la sesta a Livorno (medesimo indice). In fondo alla classifica troviamo realtà del Sud: al 103º posto Vibo Valentia (indice 24); al 102º Reggio Calabria (indice 29); al 101º Potenza (indice 31); al 100º Benevento (indice 31).
GLI INDICATORI
. L'indice finale di secolarizzazione rappresenta la sintesi di quattro indicatori: il tasso di matrimoni civili sul totale dei matrimoni celebrati nel 2006; l'incidenza dei nati fuori dal matrimonio sul totale dei nati nel 2006; il tasso degli studenti non avvalentisi dell'insegnamento della religione cattolica nell'anno scolastico 2006-2007; la percentuale di contribuenti che, nella dichiarazione dei redditi dell'anno 2004, non hanno indicato la Chiesa cattolica come destinatario del finanziamento dell'otto per mille.
MATRIMONI CIVILI
. Orbene, con il 35% dei matrimoni celebrati in municipio, la provincia di Padova è al 56º posto a livello nazionale. Qui al primo troviamo Bolzano, con il 59% dei «sì» manifestati davanti al sindaco. Rispetto ad altre realtà venete, qui il matrimonio concordatario tiene: Verona (25º posto) è al 46,4% dei matrimoni civili; Belluno (37º posto) al 42,2%; Rovigo (47º posto) al 40%; Venezia (10º posto) al 51,4%.
NATI FUORI DAL MATRIMONIO
. Anche per questo indice Padova si colloca a metà classifica (53º posto) con una percentuale del 19%. Esattamente la metà di Bolzano (38,4%), che si situa in cima alla lista. In fondo all'elenco Potenza, dove appena il 3,9% dei bimbi nasce fuori del matrimonio.
L'ORA DI RELIGIONE
. La provincia di Padova (41%) è più laica invece in ordine all'insegnamento a scuola della religione cattolica: il 10,7% degli studenti non partecipa alle lezioni. La percentuale quasi raddoppia (18,7%) a Venezia (al 9º posto). Il record nazionale di «non avvalentisi» va a Firenze (30,8%).
L'OTTO PER MILLE
. Nel 2004 l'8,2% dei padovani (56º posto) destinava l'otto per mille a soggetti diversi dalla Chiesa cattolica. Un dato che a Ravenna (1º posto) schizza addirittura al 30,9%.
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