L’Albero del tesoro, a Padova primo parco inclusivo aperto a tutti i bambini
Dopo nove anni di attesa l’inaugurazione del nuovo spazio. Quasi diecimila metri quadrati di aree giochi accessibili. L’opera è stata resa possibile grazie alle donazioni di diversi enti e associazioni

Un’attesa lunga nove anni si è chiusa oggi con una festa. Il nuovo parco comunale inclusivo “Albero del Tesoro” è stato inaugurato ieri, nel cuore del Basso Isonzo.
Un’area verde di 9 mila metri quadri che diventa simbolo di accessibilità e accoglienza, pensata come luogo aperto a tutti, senza barriere. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Sergio Giordani insieme all’assessore al Verde Antonio Bressa, al presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro e alla direttrice generale della Fondazione Robert Hollman, Maria Eleonora Reffo.
È stato il momento conclusivo di un percorso che ha visto le istituzioni e numerose realtà associative lavorare fianco a fianco per un progetto che non riguarda solo il gioco, ma l’idea stessa di comunità.
Il parco nasce dall’esperienza della Fondazione Hollman con i bambini con deficit visivo e dalle indicazioni raccolte nel tempo: il bisogno di luoghi dove le differenze non siano un ostacolo ma una risorsa.
Per questo la progettazione è stata partecipata: 17 enti impegnati nel sociale e oltre 1.300 alunni di scuole primarie e dell’infanzia hanno contribuito a immaginare spazi e funzioni.
L’area è organizzata in quattro sezioni: una zona ludica con sedici diverse esperienze di gioco, un’area aggregativa con piazzetta e sala polivalente, un percorso sensoriale con orti rialzati, frutteto e labirinto, e infine uno spazio fitness accessibile anche a persone con deficit motori. Tutto è stato studiato per favorire l’orientamento e la sicurezza: mappe tattili agli ingressi, vialetti colorati, rampe e strutture pensate per chi cammina o si muove in carrozzina.
Oltre al finanziamento del Comune, hanno contribuito 16 realtà tra imprese, associazioni e cittadini. Dalla Fondazione Cariparo a Despar, da Tigotà a Crédit Agricole, fino a iniziative come la Pink Run e numerose donazioni individuali. Un intreccio di pubblico, privato e società civile che ha reso possibile trasformare un’idea in un laboratorio di inclusione. “Albero del Tesoro” è così un luogo che restituisce centralità al diritto al gioco e alle relazioni, riconosciuto anche dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia.
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