Padova piange l’ex sindaco Montesi Guidò la transizione dopo Bentsik

«I giornali dell’epoca si chiedevano: “Ma come, un altro venexian dopo Bentsik?”. Io rispondevo che ero a Padova dal ’58. Che i miei figli erano nati a Padova e studiavano a Padova. Che mi sentivo tanto padovano da diventare sindaco. Altrimenti, quando avevo vinto l’ufficio di Venezia, me ne sarei tornato là». Così, facendo appello alla bonomìa che lo contraddistingueva, Guido Montesi, in un’intervista rilasciata a chi scrive per il volume “Cinquant’anni di consiglio comunale a Padova”, pubblicato nel 1995, raccontava la vicenda che lo portò a diventare primo cittadino sabato 30 maggio 1981.
Montesi, che aveva 92 anni, se n’è andato venerdì 24 gennaio. Lascia la moglie Carla e i figli Francesco, Adriana e Lucia. Le esequie saranno celebrate martedì, alle 10.30, nella chiesa della Madonna Pellegrina.
Montesi entra in consiglio comunale a 43 anni, l’8 giugno 1970. Viene eletto con 824 preferenze nella lista della Dc, che in quella votazione raccolse 63.171 voti, pari al 43,8%, e 23 seggi (su 50 in palio). Il consigliere più gettonato è il trentottenne Ettore Bentsik (6.505 preferenze), che a Palazzo Moroni raccoglie l’eredità di Cesare Crescente (classe 1886), in sella dal 1947. Montesi è un dirigente dei Telefoni di Stato, Bentsik lo vuole come assessore al Personale nella giunta formata con socialisti e repubblicani.
Nel 1975 Montesi non riesce a tornare in consiglio per una manciata di voti. Vi rientra il 2 dicembre 1977, surrogando il dimissionario Giancarlo Ferrato. Qualche mese prima Bentsik aveva lasciato lo scranno più alto, sostituito da Luigi Merlin. In municipio si vive un periodo turbolento. Nella primavera del 1981 anche Bentisk, dopo Merlin, è costretto a gettare la spugna. In Comune, ricordò Montesi - «c’è un periodo di transizione. Nella mia persona viene visto un moderatore, che non aveva l’idea di durare a lungo, anche perché non potevo abbandonare il mio incarico di direttore dei Telefoni di Stato a Mestre». Il giorno in cui diventa sindaco, Montesi va a inaugurare il cavalcavia di Chiesanuova. «Io inauguravo ma sapevo che era un’opera fatta dai miei predecessori: che fossero Dc o di altri partiti non aveva importanza, quello era un intervento dell’amministrazione». Il 27 luglio 1982 viene eletto sindaco Settimo Gottardo: una svolta epocale per Padova. Montesi accetta di fare l’incarico di assessore alla Cultura, che due anni dopo spetterà a Luciana Sartea Veronese. Nel 2015 il venexian cavalier Montesi, secondo governatore dell’Ordine dei Padovani Eccellenti, esprime tutta la sua patavinitas dando alle stampe, per la Cleup, il volume «I Padovani Eccellenti 1987-2015» . E poi è l’uomo giusto al posto giusto nel suo ultimo incarico: la Commissione comunale di Toponomastica. Chissà, c’è da sperare che un giorno gli venga intitolata una via. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova