Emergenza caldo, ecco il piano dell’Usl di Padova: rete per i fragili e centri diurni aperti

La programmazione sarà attiva fino a metà settembre. A guidare gli interventi i bollettini sullo stato climatico

Simonetta Zanetti
Anziani, a Padova scatta il piano caldo
Anziani, a Padova scatta il piano caldo

Torna il caldo e con esso il piano per fare fronte all’emergenza sanitaria legata alle temperature estive – che vedono l’aumento di episodi estremi e prolungati nel tempo –, con riferimento particolare a una popolazione sempre più anziana e fragile.

L’Usl 6 Euganea ha elaborato quindi il Piano di intervento che sarà attivo fino a settembre sulla base del Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana della Regione.

LA FOTOGRAFIA

I numeri parlano da soli: nel territorio dell’Usl 6 ci sono 929.235 residenti complessivi con un indice di invecchiamento – calcolato come il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella fino ai 14 anni – in continua crescita.

Lo scorso anno, è stato del 202,7% a indicare che la popolazione anziana (over 65 anni) è oltre due volte e mezza quella giovanile. In aumento, va da sé, anche il numero delle persone con una o più patologie croniche che possono essere messe in difficoltà dal cambio repentino delle temperature.

L’ITER

Il piano prevede che fino al 15 settembre ogni giorno entro le 15 l’Arpav emetta un bollettino sullo stato climatico di quattro aree, integrando le previsioni del tempo con il monitoraggio dell’ozono, dell’indice di disagio fisico e della qualità dell’aria.

Qualora il bollettino indicasse una situazione di disagio intenso prolungato, la sala operativa della Protezione civile, sentito il medico reperibile, invierà in tempo reale l’avviso di allarme climatico ai servizi sanitari in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e alle direzioni generali di riferimento.

Si tratta di un servizio attivo H24 che raggiungerà via mail medici di famiglia e pediatri di libera scelta, continuità assistenziale, distretti e servizi sociali dei Comuni.

IL PIANO

Il piano di intervento prevede l’identificazione della popolazione a rischio, a partire da over 75 in particolare condizione di solitudine e fragilità e delle persone che si ritiene abbiano necessità di avvalersi del servizio di telesoccorso e telecontrollo.

Dal canto suo, il medico di medicina generale attiverà una sorveglianza verso coloro che sono più a rischio con la possibilità di avviare un’assistenza programmata, anche oltre il tetto previsto e protocolli di assistenza domiciliare programmata.

I SERVIZI

Il primo intervento prevede l’informazione dell’utente fragile sulle norme igienico-sanitarie da adottare per prevenire l’insorgenza di quadri clinici che possono richiedere l’ospedalizzazione; l’informazione dell’utente fragile sul corretto uso della terapia farmacologica e l’eventuale correzione; la presa in carico dei problemi delle persone fragili e delle loro famiglie – tipiche dell’assistenza primaria – oltre ai normali interventi di assistenza domiciliare su richiesta, con servizi di monitoraggio attivo anche mediante telefonate periodiche alle persone in situazione di particolare solitudine e fragilità e accessi domiciliari supplementari programmati.

In particolare, durante la fase di emergenza dovranno essere assicurati interventi coordinati di Servizi infermieristici di assistenza domiciliare (Siad) e di assistenza domiciliare integrata (Adi), frequenza ai centri diurni e accoglienza nelle strutture residenziali.

Oltre alla Centrale operativa territoriale (Cot) e a quella Adi attive, per quanto di competenza, nelle 24 ore 7 giorni su 7 – quest’ultima anche come pronta disponibilità infermieristica – i medici di famiglia e i pediatri sono disponibili fino alle 10 per le richieste di visite domiciliari e negli orari di ambulatorio con visite domiciliari programmate.

Il servizio di continuità assistenziale, invece, è attivo dalle 10 del giorno prefestivo fino alle 8 del giorno post-festivo e tutti i giorni feriali dalle 20 alle 8. Infine, il Suem 118 risponde alle richieste d’intervento urgente.

Come detto, i centri diurni e le residenze protette dovranno mettere a disposizione le loro strutture per offrire accoglienza alla persona o sollievo alla famiglia anche nel periodo estivo con progetti di accoglienza diurna o residenziale e con possibilità di inserimenti a carattere temporaneo, mentre le strutture intermedie lavorano su accoglienze a carattere temporaneo.

La richiesta, per valutare la possibilità d’ingresso in queste strutture, deve essere rivolta al proprio medico curante o al distretto di competenza.

Resta attivo il numero verde regionale 800-535535 per tutte le informazioni.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova