Padova, raccolta porta a porta per altri diecimila

A giugno si parte a San Giuseppe e Porta Trento sud. In autunno il sistema con i bidoncini approderà all’Arcella ovest
L’assessore Chiara Gallani
L’assessore Chiara Gallani



PADOVA. Un rione dopo l’altro, la racconta differenziata porta a porta si avvicina a scollinare la fatidica quota di mezza città. A giugno il sistema di raccolta con i contenitori domestici approderà anche a San Giuseppe e a Porta Trento sud e altri 10.300 residenti dovranno cambiare le loro abitudini quotidiane di smaltimento. Così salirà a 106 mila il numero di cittadini chiamati a un impegno un po’ più serio sul fronte dei rifiuti. E all’orizzonte - per il prossimo autunno - c’è l’introduzione del sistema all’Arcella, il quartiere più popoloso.

L'undicesimo passo

Protagonisti del decimo ampliamento del servizio, nell’autunno scorso, erano stati i residenti di San Lazzaro e Mortise. Ora tocca alle 5.600 utenze (10.300 cittadini in tutto) di San Giuseppe e Porta Trento sud, cioè quel pezzo di città (in viola più scuro nella mappa) che si trova fra via Sorio, via Volturno e via Bronzetti e corso Australia. Si parte l’1 giugno, ma il percorso di avvicinamento è già cominciato con una campagna informativa e con incontri fra l’amministrazione comunale, AcegasApsAmga e gli amministratori condominiali, che - al solito - sono chiamati a collaborare per individuare le zone in cui si possono collocare i contenitori.

L’informazione

Nella prima settimana di aprile partirà una campagna di informazione massiva che prevede la consegna, casa per casa, di un kit di presentazione del servizio. Il rione, già dalle prossime settimane, sarà tappezzato di cartelloni pubblicitari. E il sito della municipalizzata (acegasapsamga.it), nella sezione Ambiente Padova, avrà un’area dedicata alla raccolta porta a porta, con tutte le informazioni utili.

La consegna dei bidoni

Al posto dei cassonetti stradali, destinati a scomparire, arriveranno i cinque bidoni per ogni famiglia residente in abitazioni singole, oppure i cinque bidoni condominiali: uno per il vetro, uno per imballaggi di plastica e lattine, uno per carta e cartone, uno per l’umido organico e uno per il secco non riciclabile. Ogni giorno della settimana, secondo un calendario prestabilito, sarà ritirato un solo materiale. Dunque i cittadini saranno chiamati a esporre solo il bidone giusto e all’orario giusto.

verso il centro

«Con questo ulteriore passaggio, cominciamo ad aggredire le zone centrali della città», ha annunciato ieri l’assessore all’Ambiente Chiara Gallani. «La diffusione del porta a porta è fondamentale per migliorare la quantità e ancora di più la qualità della differenziata. E questo è un punto fondamentale del nostro programma». Insieme al Conai, il Comune sta completando uno studio urbanistico-sociale. «Grazie a questo lavoro, riusciamo a individuare le zone omogenee più adatte a inserire da subito il sistema di raccolta porta a porta», ha spiegato Luca Piatto, del consorzio.«L’altro obiettivo è migliorare la qualità dei rifiuti raccolti, perché spesso e scarsa. Da gennaio stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione».

Prossimo passo

E proprio l’indagine di Comune e Conai ha suggerito di far rotta prossimamente verso il quartiere più popoloso della città, l’Arcella. Che, in due fasi - la prima in autunno e la seconda nella primavera del 2020 - sarà chiamato a differenziare i rifiuti con i bidoncini domestici. Si inizierà dalla parte a ovest di via Aspetti.

Un modello collaudato

Per AcegasApsAmga l’impegno è tutto sommato semplice. «Replicheremo un modello già sperimentato con buoni risultati negli altri quartieri», ha detto Giovanni Piccoli, responsabile Servizi Ambientali dell’azienda. «Cominciamo come sempre dai condomini, per individuare in anticipo gli spazi per i bidoni. Poi ad aprile faremo informazione con la distribuzione di materiale, con quattro assemblee pubbliche (il 10 e il 17 aprile, l’8 e il 15 maggio) e con venti giornate di info-point (cinque ad aprile, tre a giugno e le altre a maggio) in ogni angolo dei rioni coinvolti, per spiegare ai cittadini come funziona il nuovo sistema».

L’obiettivo finale

Oggi Padova galleggia attorno al 55 per cento di quota di rifiuti differenziati (il 95 per cento dei quali poi effettivamente riciclati). È una percentuale modesta, soprattutto se confrontata con quella di altre città del nord. «L’introduzione del porta a porta è fondamentale per crescere», ha concluso l’assessore Gallani. «Ma è altrettanto importante che, a prescindere dal sistema, i cittadini facciano una buona differenziata per ridurre gli scarti». —
 

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