Padova. Ripartono le mense scolastiche e alla Ardigò verrà allestita una tensostruttura

Giovedì in ben 10 scuole si potrà mangiare tutti insieme. All’istituto di via Agnusdei un tendone all’esterno 

PADOVA.

Domani partono le prime mense e inizia il tempo prolungato nelle scuole. Lo scorso anno non sarebbe stata neanche una notizia, ma l’emergenza Covid ha reso straordinario tutto quello che fino a ieri era considerato ordinario, polarizzando l’attenzione sulla pandemia anche nelle scuole. Dopo le prime due settimane tra i banchi, i primi contagiati tra bambini e ragazzi e le prime quarantene di intere classi, si va comunque avanti verso la ricerca della normalità.

Domani in ben 10 scuole padovane si tornerà a mangiare tutti insieme, distanziati, a turno, ma insieme. Da lunedì poi toccherà ad altre 24, mentre il 12 ottobre ripartiranno le ultime sette. Tutto questo sempre salvo contagi.

Le scuole dova già da domani gli alunni potranno pranzare sono quelle del terzo, quinto, ottavo e dodicesimo istituto comprensivo: Muratori, Leopardi, Deledda, Mantegna, Nievo, Volta, Santa Rita, Prati, Don Bosco, Della Vittoria.

Saranno loro le prime ad esordire e a mettersi alla prova, anche grazie alle nomine dei supplenti previste per oggi, che garantiranno la sorveglianza durante l’orario della mensa.

Lunedì partiranno invece altri sette istituti comprensivi, e quindi 24 scuole: Reggia Carraresi, Cesarotti Arria, De Amicis, Randi, Valeri, Manin, Zanibon, Arcobaleno, Fogazzaro, Gozzi, Lombardo Radice, Lambruschini, Mazzini, Petrarca, Montegrappa, Rosmini, D’Acquisto, Davila, Morante, Rodari, Ferrari, Forcellini, Giovanni XXIII e Levi Civita.

Solo il 12 ottobre invece toccherà a: Ardigo’, Pascoli, Luzzati, Oriani, Quattro martiri, Ricci curbastro e Marsilio da Padova. Mentre dopo i contagi di ieri sono stati sospesi provvisoriamente i servizi di mensa alla Tommaseo e alla Corazzari di Ponte di Brenta. In questi due casi è stato tutto rinviato a data da destinarsi.

La Ardigò

Un caso speciale è quello della Ardigò di via Agnusdei, in pieno centro storico. Il servizio mensa partirà il 12 ottobre, ma sarà svolto all’interno di una tensostruttura (su cui qualcuno già ironizza, definendola come una «mensa da campo»), piazzata nel grande giardino della scuola appena restaurata. L’istituto scolastico, infatti, viene frequentato da oltre 200 bambini, ed è quindi inimmaginabile farli pranzare nei locali già a disposizione. Di conseguenza sono necessari spazi adeguati e riscaldati, che termineranno quindi dei costi aggiuntivi rispetto all’affitto della struttura.

Gli orari

Con l’arrivo dei nuovi supplenti, le scuole di competenza comunale – primarie e medie – inizieranno ad attivare anche il tempo lungo oltre alla mensa scolastico. Un servizio attesissimo da migliaia di famiglie, che in questo periodo stanno facendo i salti mortali per coniugare gli orari lavorativi con la presenza a casa dei figli già dal pranzo e per tutto il pomeriggio. A differenza degli anni passati però non si andrà in nessun caso oltre le 16.

Le spese

Sono stati spesi circa 750mila euro per adeguare le scuole statali e comunali. Soldi che l’amministrazione ha dovuto anticipare a causa dell’emergenza, ma che poi rientreranno nelle casse comunali attraverso i fondi del Governo. Si va quindi dalla completa riorganizzazione degli spazi, di entrate e uscite dagli istituti, fino agli oltre 3mila tra banchi e sedie a rotelle distribuite e ovviamente al servizio mensa, che dovrà garantire la sanificazione ad ogni cambio turno e almeno 2 metri di distanza tra gli studenti.—

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