Padova saluta monsignor Nervo: «Un eroe della solidarietà»

PADOVA. Si svolgeranno lunedì mattina, in Duomo, a Padova, i funerali di monsignor Giovanni Nervo, scomparso a 94 anni, che agli inizi degli anni ’70 aveva presieduto per alcuni anni la Caritas italiana, fondata sotto il pontificato di Paolo VI. Fino al 1986 era poi stato vice presidente. Il sindaco Flavio Zanonato, attraverso Twitter, ha sottolineato come siamo di fronte alla scomparsa di un «grande della solidarietà».
Zaia: «Un esempio per tutti noi». «Monsignor Nervo, una guida spirituale che ha saputo incarnare in maniera profonda i valori della religione cristiana, ha rappresentato un esempio per tutti noi. I suoi insegnamenti rimarranno indelebili nella nostra memoria e hanno lasciato un segno tangibile nelle nostre comunità». Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di monsignor Giovanni Nervo, fondatore della Caritas. «Nervo - conclude Zaia - ha scritto una pagina importante della storia del nostro Paese fondando la Caritas e diventandone il primo presidente. Se ne va un punto di riferimento che negli anni ci ha insegnato e testimoniato con il suo operato quella solidarietà e quell’attenzione per i più deboli che costituiscono oggi più che mai dei valori fondamentali per la nostra società»
Furlan (Camara di commercio): «Testimonianza costante di carità». “Ci lascia una delle figure più illuminanti del mondo cattolico italiano. L’impegno costante, acuto e appassionato di questo sacerdote per i temi sociali, e in particolare per i poveri, ci mancherà”. Il presidente della Camera di Commercio di Padova, Roberto Furlan, esprime con queste parole (a nome dell’amministrazione dell’ente camerale padovano) il suo ricordo di monsignor Giovanni Nervo. “E’ stato il vero padre e guida della Caritas in questi 40 anni di vita, ma soprattutto una testimonianza costante di carità al servizio della Chiesa, da sempre impegnato lungo le frontiere della povertà, del disagio e dell’emergenza. Ha dato voce ai poveri nella Chiesa e nella società civile e con la sua ironia, era spesso capace di sciogliere i nodi più aggrovigliati della discussione e di stemperare i confronti più accesi con un aneddoto, o una frase illuminante”.
De Poli: "Con lui carità non aveva confini". "Era la voce dei poveri. Una vita dedicata agli altri nel segno del Vangelo che per lui era prima di tutto carità cristiana". Così il senatore di Scelta civica Antonio De Poli esprime il suo cordoglio per la morte di Monsignor Giovanni Nervo. "Lo ricorderemo per le sue energie e il suo straordinario impegno nel mondo del sociale. Amava stare sempre dietro le quinte: una volta, in occasione di un'intervista all'Osservatore Romano, disse: sono stato capocordata in una scalata alpina ma la scalata - riferendosi all'impegno dei tanti volontari Caritas - e' di tutti. Ci lascia in eredità uno dei suoi più grandi insegnamenti, sulla pedagogia della carità che traduce in fatti concreti le indicazioni di un grande Papa, Paolo VI secondo cui non era possibile per il popolo di Dio crescere se ciascuno non si faceva carico dei bisogni e delle difficoltà dell'altro. E' grazie a lui, infatti, - giovane sacerdote e di umili origini - e alla funzione pedagogica della Caritas che la cultura della solidarietà si diffonde al di là dell'ambito ecclesiale. Grazie a lui, insomma, e ai tanti volontari Caritas, la carità oggi 'non ha confini'. Sentiremo la sua mancanza. Esprimo la mia più sentita vicinanza ai familiari e alla comunità dell'Opera della Provvidenza", conclude De Poli.
Patriarca: «Precursore del volontariato». «Monsignor Nervo è stato il precursore di ogni forma di volontariato. È stato tra i primi a mettere in pratica l’insegnamento secondo cui “La Chiesa è dei poveri”». Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. «La sua scomparsa avviene in un momento di forte crisi economica, che vede aumentare il tasso di povertà nel nostro Paese. Ancor più dunque dobbiamo far tesoro della sua lettura della società - continua Patriarca - Mi auguro che sempre più giovani prendano spunto dalla sua azione».
Migrantes: «Testimone della carità». Con la morte di Giovanni Nervo scompare una figura importante nella Chiesa italiana che ci ha aiutato a “camminare nella carità”». Lo afferma monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, in ricordo della figura del monsignore di Padova. «Esprimo la mia riconoscenza a mons. Nervo per la collaborazione lunga e intensa prima con l’Ucei e poi con la Migrantes, soprattutto sulle tematiche legate al mondo dell’immigrazione e dei rifugiati. In tutti gli incontri con Mons. Nervo si respirava aria di una “Chiesa della carità”, come si è voluto intitolare nel 2009 anche il volume in onore di monsignor Nervo per il compimento dei suoi 90 anni». «L’ultima volta che l’ho incontrato è stato nell’estate 2011, in occasione di un Seminario congiunto tra Fondazione Zancan e Fondazione Migrantes dedicato al tema immigrazione e cultura e anche in quell’occasione il suo intervento è stato puntuale e ricco. In questo decennio dedicato dalla Cei al tema “Educare alla vita buona del Vangelo” la testimonianza di monsignor Nervo, straordinario educatore, rimane come un riferimento fondamentale per leggere la prevalente funzione pedagogica nei nostri cammini di ospitalità, di accoglienza, di carità, oltre che per costruire una chiesa fraterna», conclude la nota.
Centro donna: «Interlocutore mai scontato». Ricordiamo con affetto Monsignor Nervo, che è stato per tutti noi un riferimento costante per il rigore, la generosità e l'impegno a fianco degli ultimi. Il Centro Veneto Progetti Donna ha avuto il privilegio di conoscerlo e in lui ha trovato sempre un interlocutore attento con un pensiero lucido, attuale e mai scontato. A nome del Direttivo, Presidenza, Operatrici e volotarie del Centro Veneto Progetti Donna-Auser.
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