Padova: scontri al corteo, due ragazze ferite chiedono le dimissioni del questore

PADOVA. "Chiediamo le dimissioni del questore Paolo Fassari, non è così che si gestisce l'ordine pubblico": a parlare sono Lisa e Irene, due attiviste del Centro sociale Pedro di Padova che ieri sono rimaste ferite negli scontri tra gli antagonisti e la polizia, schierata per proteggere il corteo di Forza Nuova contro l'aborto.
Nel corso di una conferenza stampa convocata dal Pedro con Potere al popolo e Sindacato degli studenti, Lisa e Irene hanno detto di aver rimediato cinque punti di sutura e un lieve trauma cranico, annunciando anche che oggi , sabato, saranno a Verona per manifestare contro il Congresso della famiglia. I manifestanti denunciano una decina di feriti, tra cui un ragazzo che ha subito la lesione della cornea e forse dovrà farsi operare.
"Abbiamo dimostrato di essere una città antifascista, ma il questore non l'ha capito e ha deciso di farci caricare proprio quando abbiamo alzato le mani - ha raccontato Lisa - .La carica si è protratta a lungo, anche quando molta gente era caduta e non c'era più nessun motivo di manganellare. In ospedale poi ho incontrato due agenti che mi hanno vista col cellulare in mano e mi hanno detto di cancellare le foto".
"Voglio il numero identificativo sui caschi degli agenti - ha aggiunto Irene - Voglio sapere chi mi ha distrutto la testa. Io non ho mai avuto paura di loro, ma dopo quello che mi successo li disprezzo ancora di più. E voglio anche che il questore mi paghi il ticket sanitario, che mi è costato 25 euro". Prima di partire per Verona, gli attivisti hanno assicurato: "da parte nostra non ci sono state violenze nè provocazioni, avevamo solo degli scopettini colorati. Non c'è stato nessun lancio di bottiglie, mentre sputi e insulti sono partiti solo dopo le cariche della polizia".
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