Un statua di Elena Cornaro Piscopia sul Listòn: a Padova via libera alle selezioni

«Collocata tra Palazzo del Bo e il municipio, in un luogo simbolo storico e culturale». L’opera in bronzo prenderà il posto, sul Listòn, della scultura di Emilio Greco. Stanziati 75 mila euro

Costanza Francesconi
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata al Bo
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata al Bo

Resta da capire chi fermerà in una statua in bronzo la memoria di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata al mondo (nel 1678, a Padova), attesissima sul Listòn, nel posto oggi occupato della grande figura accoccolata dell’artista Emilio Greco.

La delibera di giunta approvata, su proposta del settore cultura e turismo, autorizza sia alla realizzazione della scultura per 75 mila euro che all’uscita dell’avviso pubblico di manifestazione di interesse rivolto a chi ambisse all’incarico.

Un mese per farsi avanti

La somma è comprensiva dell’onorario dell’artista, del servizio di fonderia, della costruzione del basamento, del trasloco dell’opera di Greco, di qualche centinaio di metri. La selezione si presume durerà un mese. Dopodiché la statua verrà collocata all’angolo tra via Cesare Battisti e via VIII Febbraio.

«Un luogo simbolico, tra Palazzo del Bo e palazzo Moroni», chiarisce l’assessore alla cultura Andrea Colasio. «Onoriamo un impegno stretto con i padovani», ricorda l’assessore, «ancora quando, nel 2021, i consiglieri Simone Pillitteri e Margherita Colonnello avevano proposto, con una mozione portata in Consiglio comunale, per la realizzazione di una statua dedicata a Elena Cornaro Piscopia in Prato della Valle, dove le statue oggi presenti sono tutte di uomini illustri».

Le polemiche dietro all’opera

La mozione contenente l’idea di una statua al femminile era stata approvata all’unanimità. Ma, in città e non soltanto, seguirono diverse polemiche per l’ipotesi, negata, di posizionarla in Prato, come eventuale 79esima facoltosa in un pantheon di soli facoltosi, una delle piazze più grandi d’Europa.

Un battibecco su cui glissa Colasio, che reputa appropriato il punto individuato di concerto da Soprintendenza e commissione toponomastica.

«È un omaggio a una personalità che non solo ha segnato nel mondo la storia dell’ateneo patavino, ma rappresenta un trade union tra i cittadini e l’università», sottolinea l’assessore, che definisce l’operazione di «grandissimo significato simbolico e culturale».

Una genesi partecipata

L’intera comunità è stata coinvolta nella scelta del soggetto in un processo di «democrazia culturale partecipativa», come lo inquadra Colasio.

Il presupposto di questa iniziativa, ribadito dalla delibera, è di educazione e di riconoscimento del valore femminile come base della lotta contro le discriminazioni e la violenza nei confronti delle donne.

«La collocazione di una statua in città», si legge, «restituirebbe prestigio a tutte le figure femminili che hanno attraversato la storia di Padova in epoche passate e darebbe visibilità e riconoscimento alle donne di oggi, rafforzandone il valore, la forza e la determinazione nel portare avanti i loro diritti».

La scelta del profilo femminile

È stata condotta una sorta di preselezione tra la popolazione, studenti compresi, in cui è stato chiesto di indicare quali potessero essere le figure femminili a cui rivolgere questa iniziativa. Hanno risposto all’appello in circa quindicimila persone. Individuata una prima una dozzina di donne suscettibili di essere il soggetto di una nuova statua, si è fatta una cernita. Circoscritta una cinquina, la parola è nuovamente tornata ai padovani che, in larghissima maggioranza, hanno eletto la Piscopia.

A fronte delle proposte che perverranno, per cui è richiesto un bozzetto di quello che si intende realizzare, l’ultima parola spetterà alla commissione statue.

L’opera dovrà essere consegnata finita e completa di base, per cui sono prescritte fattezze simili a quella della scultura di Greco. Le dimensioni dovranno essere altrettanto le stesse. 

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