Statua di Moro imbrattata, immagini di sorveglianza non chiare: il gup rinvia l’udienza
Il gup Domenica Gambardella ha fissato un’altra udienza preliminare per ascoltare un agente della Digos che ha svolto l’indagine e redatto i rapporti trasmessi in procura. Oggetto specifico dell’audizione dell’investigatore è l’identificazione degli imputati che sarebbe avvenuta attraverso immagini ricavate dalle telecamere di sorveglianza

Sembrava quasi un atto dovuto la decisione del gup, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di spedire a processo tre attivisti del collettivo proletario comunista Levante, l’ex centro sociale occupato Gramigna, accusati di vilipendio della Repubblica per aver imbrattato la statua dedicata all’onorevole Aldo Moro (vittima del terrorismo), un bene di proprietà pubblica. E, invece, niente è scontato.
Il gup Domenica Gambardella, infatti, ha fissato un’altra udienza preliminare per ascoltare un agente della Digos che ha svolto l’indagine e redatto i rapporti trasmessi in procura. Oggetto specifico dell’audizione dell’investigatore è l’identificazione degli imputati che sarebbe avvenuta attraverso immagini ricavate dalle telecamere di sorveglianza.
E sono proprio quelle immagini – poco chiare e definite quasi ombre dai difensori, gli avvocati Jacopo Mulato e Mattia Chinello – al centro della contestazione. Immagini nelle quali l’elemento più evidente sarebbero gli abiti indossati dagli autori di quell’atto simili ai vestiti sequestrati nelle abitazioni degli indagati. Tutto rinviato, dunque, al prossimo 19 gennaio quando sarà sentito in aula l’agente. Sul banco degli imputati Marco Gargiulo, 31 anni, e Beatrice Guglielmi 25enne, con Michele Totta, foggiano 39enne, residenti a Padova.
I reati contestati sono imbrattamento su beni culturali di proprietà pubblica per aver realizzato con la vernice spray rossa delle scritte sul monumento dedicato a Moro e sulla targa commemorativa della sua scorta – uccisa nell’agguato di via Fani a Roma il 16 marzo 1978 – provocando un danno di oltre 1.600 euro al Comune a seguito dell’intervento di pulizia, e di vilipendio della Repubblica.
L’episodio era accaduto nella notte del 26 gennaio 2024 in via Altinate, accanto al Centro culturale San Gaetano, poco dopo la mezzanotte. Una ventina di minuti bastano per mettere a segno quell’atto inutile quanto offensivo nei confronti di persone che hanno perso la vita in una stagione buia della democrazia italiana.
Ma le telecamere della zona riprendono la scena e gli autori di quella vigliaccata che si muovono al buio. Vengono individuati i tre e sono organizzate una serie di perquisizioni nelle loro abitazioni in città e nel circolo “Il Picchetto” di galleria Ognissanti legato alla sinistra estrema. La giustizia, però, reclama certezze che, secondo il gup, non ci sono al momento.
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