Padova, stop al fracasso durante la notte: «Presto una norma»
L’assessore alla sicurezza Bonavina: «L’anno prossimo entrerà nel regolamento della polizia locale». Da anni il Comune ha sposato la linea del divieto di fare o ascoltare musica nei luoghi della movida

In attesa che entri definitivamente nel regolamento della polizia locale legato all’ambiente, il sindaco ha prorogato fino al 30 settembre 2026 l’ordinanza anti rumore. «È un provvedimento che, nel corso del prossimo anno, diventerà sicuramente definitivo. Porteremo la richiesta in consiglio comunale. È giusto consentire il riposo notturno ai residenti» afferma l’assessore alla sicurezza Diego Bonavina.
Da anni il Comune ha sposato la linea del divieto di “fare” o ascoltare musica nelle piazze del centro e in una parte del Portello da mezzanotte alle 6 del mattino.
Divieto di amplificatori
Nello specifico c’è il divieto «di far uso di qualsiasi strumento musicale nonché di riprodurre musica tramite dispositivi elettronici e digitali con microfoni, diffusori o altri accessori di amplificazione acustica».
È altresì vietato «l’utilizzo di qualsiasi altro dispositivo in grado di produrre emissioni sonore tali da creare disturbo». Stop, quindi, a chitarre, bonghi, ma soprattutto ad amplificatori collegati agli smartphone che i giovani amano sparare a tutto volume in centro disturbando i residenti.
Le aree interessate
L’ordinanza è valida nelle piazze del centro storico e in tutta l’area pubblica del centro delimitato dalle mura cinquecentesche (escluso Prato della Valle in occasione di manifestazioni autorizzate) e di una parte del quartiere Portello compresa tra Porta Portello, Lungargine Piovego, via Gradenigo, via Ognissanti, via Orus, via San Massimo, vicolo San Massimo, via Tiepolo, via Belzoni, Largo Meneghetti, ponte Omizzolo e via Jappelli. Naturalmente non riguarderà eventuali concerti, che qualora dovessero essere organizzati, avranno Le dovute autorizzazioni
La posizione del Comune è chiara. «C’è la necessità di contemperare le esigenze di socializzazione e di ritrovo in gruppo in spazi ed aree aperte del centro cittadino da parte di fasce di ragazzi che ascoltano insieme la musica, quale espressione e segno di riconoscimento di una precisa identità giovanile e metodo di evasione e superamento di uno standard di vita tradizionale, con quella di assicurare un’adeguata tutela della fascia di riposo notturna per i residenti nelle aree maggiormente interessate dall’aggregazione giovanile». —
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