Padova, trovato morto all’alba in casa dell’amico all'Arcella

PADOVA. Ha salutato l’amico che se ne stava andando a letto e si è messo a riposare appoggiato sul tavolo della cucina. Ma la mattina successiva era ancora lì nella stessa posizione, ormai esanime. Ettore D’Ortona, 46 anni, di Voltabarozzo, è stato trovato morto in un’abitazione all’Arcella condivisa da quattro uomini.
la scoperta
L’allarme è stato dato ieri mattina all’alba con una telefonata al 113. Le volanti sono accorse in via Buonarroti 53, dentro casa c’erano i quattro inquilini impietriti di fronte al cadavere. Subito gli agenti hanno sequestrato i telefonini a tutti e quattro, dando il via agli accertamenti con la Scientifica per esaminare la casa da cima a fondo. Tuttavia, con il passare delle ore è emerso che si è trattato di una morte naturale. La polizia ha il dubbio che l’uomo abbia assunto della cannabis, circostanza che sarà verificata con l’autopsia e le analisi.
la testimonianza
«Era venuto a casa mia verso le 21, eravamo amici da tempo» racconta Alfonso, origini campane ma residenza a Padova. «Ci siamo bevuti qualche birra insieme, ma lui continuava a dirmi che era stanco. Io sono andato a letto verso l’una di notte e lui è rimasto lì: si è messo a dormire appoggiato sul tavolo. Mai avrei immaginato che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo vedevo vivo».
i soccorsi
I primi che si sono svegliati per andare al lavoro hanno visto Ettore D’Ortona ancora accasciato sul tavolo. Hanno provato a svegliarlo. «Non si muoveva, era inerme». La prima telefonata è stata fatta al Suem 118 ma quando medici e infermieri hanno capito che il quarantaseienne era morto hanno richiesto l’intervento della polizia.

le indagini
Gli uomini della Squadra volante diretta da Michela Bochicchio hanno raccolto le prime informazioni sul posto, isolando la scena. Gli investigatori della Mobile hanno poi condotto gli accertamenti sulle ultime ore di vita di D’Ortona, sentendo a verbale tutti i presenti in casa. Sul corpo non c’erano segni di violenza e in casa era tutto in ordine. I poliziotti hanno trovato un sacchettino con delle tracce di marijuana ma chi e come l’abbia usata è ancora tutto da chiarire.
chi era

Ettore D’Ortona aveva lavorato a lungo in Fiera, sia nella vigilanza che nella squadra addetta al montaggio e smontaggio degli stand. «Ultimamente era disoccupato, aveva perso il lavoro con l’avvento della pandemia», ricorda sempre l’amico Alfonso.
In passato D’Ortona aveva avuto qualche problema con la giustizia, guai di droga e poco altro. Lascia una sorella che vive a New York e con la quale si sentiva spesso tramite videochiamate.
In procura il caso è seguito dal pubblico ministero Silvia Golin, che ha disposto l’autopsia e che dovrà disporre tutti gli accertamenti del caso per chiarire se la droga trovata in casa possa c’entrare in qualche modo con la tragedia. —
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