Spaccato il finestrino dell’auto del figlio di Galderisi: «Terza volta in un anno»
Andrea Galderisi, cantautore e figlio del celebre calciatore “Nanu” , si è trovato il finestrino dell’auto rotto. L’ultimo episodio è avvenuto ieri, 1 dicembre, nel giorno del suo compleanno

Per la terza volta in un anno, Andrea Galderisi, cantautore e figlio del celebre calciatore “Nanu” , si è trovato il finestrino dell’auto rotto.
L’ultimo episodio è avvenuto ieri, 1 dicembre, nel giorno del suo compleanno, in pieno centro, in piazza Insurrezione, davanti al bar Antico Forno.
A farne le spese la sua Bmw il cui vetro posteriore è stato completamente distrutto.
«Ho visto il vetro rotto dopo aver passato una bella serata a mangiare da amici», racconta Galderisi, «e devo dire che è clamoroso, perché non è successo in una vietta nascosta, ma in piazza, tra i residenti». Non è la prima volta: episodi simili si sono verificati anche a inizio anno e in primavera. «Mi scrive gente a cui è successo altre volte. C’è un problema di sicurezza da mesi», aggiunge Galderisi.
Secondo lui, la situazione non riguarda questioni politiche. «Chiunque in centro ha paura. Si fa troppo poco per la sicurezza e non è questione di schieramento politico».
Il finestrino posteriore è stato spaccato e l’auto messa completamente sottosopra ma i malviventi non hanno trovato nulla da rubare.
«Non hanno paura che ci siano telecamere o che girino carabinieri e polizia evidentemente. Fanno quello che devono senza alcuna remora», continua Galderisi.
«Sono assicurato, adesso devo andare a fare denuncia. Saranno i soliti 600 euro».
Galderisi sottolinea come «la mancanza di sicurezza» colpisca tutti, non solo chi ha visibilità.
«Non rompono mai solo la mia auto», dice. «Non c’è nessuno in giro la sera, e questo è un problema. I criminali hanno mano libera. Bar e negozi chiudono, non c’è movimento e col deserto sono liberi di agire».
Galderisi dopo tutto ciò sta pensando addirittura di vendere la macchina: «Il garage costa cifre folli e fuori devi farti il segno della croce. Magari mi arrangio diversamente».
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