Padova, via Manin è diventata la "strada del cibo"

Negli ultimi mesi hanno aperto svariate attività: dal “Capatoast” all’“Idem con Patate”. Trionfa lo street food
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA VIA MANIN, NEGOZI D ICIBO
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PADOVA. Via Daniele Manin rinasce grazie al cibo. E diventa la “street food”. Le serrande abbassate dei negozi falcidiati dalla crisi sono, fortunatamente, soltanto un ricordo per una delle vie più centrali della città, che dalla zona del Duomo conduce direttamente in piazza delle Erbe. Negli ultimi mesi, lungo la via, hanno aperto svariate attività commerciali tutte nell’ambito enogastronomico: l’ultima in ordine di tempo è quella di Caberlotto, il più grande atelier di generi alimentari della città. E sta per aprire, al civico 43, “Fusion + tradizione = The Squid” che propone il pesce dei nostri mari.

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Ce n’è davvero per tutti i gusti: dalla ristorazione classica, al locale vegano, allo street food, alle ormai tradizionali gastronomia e panificio. «Trattandosi di via Manin verrebbe quasi da riadattare le liriche risorgimentali “Il morbo infuria, il pan ci manca”. Qui invece non solo il pane non manca, ma non manca proprio nulla», sorride il presidente dell’Ascom Patrizio Bertin. Partendo dall’inizio della via, subito, all’angolo con via Monte di Pietà, si trova la storica Torrefazione Caffè Manin, uno dei bar più gettonati in città per gustare un buon caffè. Sullo stesso lato della strada ci sono poi due novità nell’ambito della tendenza street food: l’ “Idem con Patate” al civico 50 e il “Capatost” al civico 51.

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Il primo è specializzato nella preparazione delle patatine fritte con metodo olandese e degli hot dogs, farciti a piacimento con 15 salse differenti. Il “Capatost” invece fa parte di una catena che è diventata la prima toasteria take away in Italia, dove il toast può essere gustato in moltissime varianti. Proseguendo per la via, tra le più vive della città insieme alle piazze e al ghetto, si trovano il “Doody’z”, fast food vegano aperto dal giocatore di rugby della nazionale Mirco Bergamasco e dalla moglie Ati Safavi, scrittrice ed imprenditrice francoiraniana, il tradizionale ristorante pizzeria “Marechiaro” e il più elegante ristorante “Da Dante alle Piazze”.

Senza dimenticare infine il panificio “Bettio” del civico 9 e la rosticceria “Gusto” del civico 33. «Con piacere l'Ascom ha sostenuto lo sforzo delle nuove imprese che si sono insediate nella via, convinta che caratterizzare un’area corrisponda a renderla visibile agli occhi dei turisti oltre che dei residenti», ha detto il presidente Bertin, «Vedere una via del centro storico di Padova animata da famiglie che nel cibo trovano un momento di convivialità oltre che di soddisfacimento di un bisogno primario, ci convince una volta di più della vocazione originale del terziario padovano. A noi per la nostra parte e all’amministrazione per la sua il compito di sostenere l'inventiva e gli investimenti».

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