Le panchine con le frasi di Mazzini a Padova dividono la politica: «Parole troppo conservatrici»
All’attacco di Coalizione civica sulle panchine in piazza risponde l’assessore Micalizzi: «Eroe attuale, fondatore dell’idea di Italia unita»

Le nuove panchine in piazza Mazzini hanno aperto un dibattito sul contenuto delle citazioni incise sulle sedute. Le frasi, tratte dagli scritti di Giuseppe Mazzini, sono state pensate come omaggio al patriota ma secondo Coalizione civica il risultato offre una «rappresentazione semplificata e parziale» del suo pensiero politico. Le critiche si concentrano sulla scelta di riportare esclusivamente brevi estratti da “I doveri dell’uomo”, considerata l’opera più accessibile di Mazzini, ma non sufficiente a restituire la complessità della sua visione.
«Frasi pericolosamente inclini a un uso moralista, nazionalista, familista del pensiero mazziniano», secondo chi contesta l’iniziativa, che rischiano di riproporre una lettura simile a quella già strumentalizzata durante il Ventennio fascista, ignorando il Mazzini rivoluzionario della “Giovine Italia”, promotore dell’unità nazionale ma anche della democrazia repubblicana.
Le frasi, brevi e scolpite nel metallo, non sarebbero dunque in grado, secondo il movimento civico di sinistra, di restituire il pensiero del Mazzini che da Roma voleva diffondere «la parola della fratellanza universale», né del teorico dell’Europa dei popoli immaginata nella “Giovine Europa”. Mancherebbe il riferimento al Mazzini che partecipò attivamente alla Repubblica Romana del 1849, ritenuta da lui e da molti studiosi un punto culminante dell’esperienza democratica ottocentesca.
A questa lettura ha risposto il vicesindaco Andrea Micalizzi, che ha difeso la scelta dell’amministrazione: «Anzitutto sono felice che siano state installate le panchine in piazza Mazzini, la rendono più viva e accogliente dopo la bella riqualificazione». Micalizzi ha ribadito la centralità di Mazzini nella costruzione dell’identità nazionale e nei valori che restano attuali: «Mi stupisce questa posizione su Mazzini che è un eroe positivo fondatore dell’idea di Italia unita in un unico popolo e addirittura precursore del pensiero di Europa. Valori che condividiamo e ancora oggi ci ispirano». In merito al rischio di attualizzazioni forzate o letture ideologiche, Micalizzi replica: «Le sue sono parole importanti di un uomo dell’Ottocento che non vanno intersecate con la politica attuale, anche per non incappare nell’errore di regalare Mazzini a movimenti politici dei giorni nostri dai quali Mazzini era distante nei valori e nelle azioni. È stato, inoltre, interprete di un patriottismo come missione comune e non come confine. Non si deve avere paura della storia, che anzi va raccontata e capita senza piegarla alla contingenza attuale». In quest’ottica, la presenza delle citazioni è vista come coerente con il significato della piazza e del monumento eretto nel 1903.
Il vicesindaco però ha comunque accolto la proposta, avanzata anche da Coalizione civica, di affiancare alle panchine un pannello esplicativo che aiuti a contestualizzare le frasi: «Condivido l’idea proprio perché quella di Mazzini è una storia da raccontare e ancora attuale». Quanto alla natura delle citazioni scelte, ha precisato che «sono brevi estrapolazioni non per banalizzare il messaggio, ma perché devono stare su una panchina da 1,20 metri». Ha inoltre sottolineato che “I doveri dell’uomo” è considerata «da tutti gli studiosi il testo di riferimento del pensiero mazziniano».
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