Platano giù per il tram, a Rubano i cittadini chiedono il risarcimento danni
Gli alberi sono stati tagliati per lasciare spazio al cantiere. «L’abbattimento è avvenuto senza alcuna comunicazione»

Il platano 22 sarà simbolo di un’azione di risarcimento danni: un albero che non doveva essere abbattuto, stando al progetto esecutivo del tram. Invece è caduto sotto i colpi della scure, come tanti altri.
Svettata lungo via della Provvidenza, poco prima dell’incrocio con via Sant’Antonio. Al suo posto ci sarà un marciapiede a servizio del Sir2. L’azione è stata promossa dal Comitato difesa ambiente e dall’associazione Civica difesa.
«Abbiamo elaborato l’idea di promuovere una richiesta di risarcimento danni», annuncia Fabio Targa, presidente di Civica difesa, «che invieremo ad Aps e al Comune di Rubano: è ingiusto che sia stato abbattuto un albero, che si sarebbe dovuto conservare e che era stato peritato positivamente, come sano, dall’agronomo incaricato dal Comune. Con il dispiacere della popolazione che vive sul territorio.
L’abbattimento è avvenuto senza la comunicazione né un confronto con la cittadinanza. Ecco perché proponiamo un nuovo modo di fare democrazia partecipata: l’istituzione del “libro verde. Se un Comune decide di abbattere delle piante, deve pubblicizzarlo sul proprio sito internet, dando la possibilità ai cittadini di venirne a conoscenza e di avviare un confronto».
Qualora il risarcimento venisse chiesto e ottenuto, i soldi sarebbero utilizzati nella piantumazione di alberi.
«La vicenda dell’abbattimento di platano 22 ci insegna tre cose», aggiunge Gianluca Stefani presidente del Comitato difesa ambiente.
«In primis la poca trasparenza da parte delle amministrazioni nei confronti della cittadinanza, in particolare nel caso del Comune di Rubano che addirittura delega la gestione del proprio territorio e dei propri alberi ad Aps, che sta realizzando il tram e che decide dall’oggi al domani di abbattere un albero sano.
È chiaro che le amministrazioni non vogliono coinvolgere la cittadinanza nelle scelte sulla gestione del territorio e questo crea sfiducia da parte dei cittadini, costretti a verificare di persona le varie vicende. Questo sta succedendo con il grande cedro di San Leopoldo a Padova e il pioppo del parco Baleno di Selvazzano, salvati grazie a una controperizia finanziata dai cittadini».
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