Pannelli solari sull’ex inceneritore

Per completare la bonifica di quell’area contaminata a Schiavonia servono due milioni di euro
Di Francesca Segato
Progetto Palestre all'ex inceneritore di Schiavonia. Una escavatrice ed i primi materiali per l'inizio del lavori. Per Malaman. -
Progetto Palestre all'ex inceneritore di Schiavonia. Una escavatrice ed i primi materiali per l'inizio del lavori. Per Malaman. -

MONSELICE. Pannelli solari per pagare la bonifica dell’ex inceneritore. Per il momento è solo un’ipotesi allo studio dell’amministrazione comunale, ma potrebbe essere questa la soluzione per reperire le ingenti risorse necessarie a bonificare i terreni di Schiavonia ancora contaminati dalla presenza di sostanze inquinanti. Quella del vecchio inceneritore della frazione, attivo dal 1978 al 1981 e costruito sopra una precedente discarica, è una ferita ambientale che non si è ancora chiusa. Risale al 2003 l’avvio della bonifica, costata due milioni e 300.000 euro e preliminare alla costruzione del palazzetto dello sport. Una pulizia che, però, non ha riguardato tutta l’area contaminata, ma solo circa un terzo della superficie, quella appunto dove sarebbe poi sorto il Palasport. «Rimane ancora da bonificare un’area molto vasta» spiega il sindaco Francesco Lunghi «in parte di proprietà del Comune e in parte di un privato. All’epoca del primo intervento sono state effettuate le analisi per verificare se c’erano rischi ed è emerso che non erano tali da dover intervenire rapidamente con una bonifica. Si è deciso quindi di continuare con i controlli per cinque anni, impegno che ora abbiamo rinnovato per altri cinque anni. Sarà necessario continuare a tenere monitorato il tutto finché non troveremo i fondi per bonificare quell’area: si parla di un paio di milioni di euro». Un’ipotesi sarebbe quella di sfruttare questi terreni per l’installazione di pannelli fotovoltaici. «Il fotovoltaico può trovare spazio nei terreni bonificati, non coltivabili» spiega ancora il sindaco «Per questo ho avviato una verifica per valutare se tutta l’area può esser ricoperta da pannelli fotovoltaici, che con la produzione di energia elettrica pulita ci potrebbero permettere di recuperare le risorse investite nella bonifica. Per ora stiamo informalmente valutando, se emergerà qualcosa di positivo procederemo con un incarico ufficiale. Potremmo in questo modo ottenere l’energia elettrica per il palasport. Dovremmo inoltre raggiungere un accordo con il privato proprietario dei restanti terreni, per fare un’operazione unitaria e bonificare tutta l’area».

Intanto, dalla prossima settimana partirà un nuovo monitoraggio nei terreni ancora da bonificare. Si andrà, in particolare, a verificare la presenza di solfati, arsenico e nichel nel terreno.

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