«Paolo lavorava per garantire un futuro sereno ai nostri figli»
CADONEGHE. «Lavorava per la famiglia, per garantire ai nostri figli un buon futuro, sostenendoli all’università»: Stefania Schievano inizia così a raccontare chi era suo marito Paolo, nella porzione di villetta a schiera nel quartiere Bragni, a Cadoneghe, dove abitano. «Lavorava come impiegato tecnico alla Vertiv di Piove di Sacco e la nostra famiglia era tutta la sua vita».
Paolo e Stefania hanno due figli, Alessandro, che frequenta il terzo anno di Ingegneria informatica, e Noemi, al primo anno di Diritto internazionale all’università di Trento: la ragazza era a casa per il fine settimana, pronta a ripartire per il Trentino stamattina.
Ieri Paolo Lotto aveva deciso di uscire per un giretto in bicicletta sui Colli Euganei: gli piaceva girare in sella alle due ruote e a volte arrivava fino a Castelfranco oppure più spesso sui Colli.ù Ieri mattina era uscito grosso modo intorno alle 9.40, invogliato dalla bella giornata di sole, con l’immancabile caschetto di sicurezza calzato in testa: aveva incrociato la vicina di casa e l’aveva salutata con un cenno della mano. L’ultimo ricordo che hanno di lui.
«Non era nemmeno la sua bicicletta» aggiunge la moglie Stefania, «perché quella bella da corsa, che usava di solito, ce l’hanno rubata in settimana: i ladri hanno aperto i garage e si sono portati via le biciclette più belle. Quella con cui era partito per la passeggiata sui Colli era quella vecchia di nostro figlio».
Stefania non è voluta salire fino a Teolo: lì, dopo che i carabinieri di Cadoneghe le hanno portato la terribile notizia, si sono recati i cognati: poco sapevano ancora della dinamica dell’incidente, ancor meno se sarà eseguita l’autopsia.
Il ricordo della moglie torna a Paolo, al suo carattere schivo, che sapeva essere però molto allegro in compagnia degli amici, alla sua passione per la musica, in particolar modo per il jazz.
Nel prossimo aprile Paolo e Stefania avrebbero festeggiato 25 anni di matrimonio e la data coincideva con il concerto degli Yes a Padova, di cui Paolo aveva già acquistato i biglietti e al quale non vedeva l’ora di assistere. —
Cristina Salvato
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