Paolo Sambin e Ostiala Gallenia, vicini di via

Due nuove strade, da via Bronzetti alla nuova rotonda verso Montà, intitolate a due padovani, tra loro lontani duemila anni. Ieri la cerimonia di intitolazione, presenti Andrea Colasio, assessore alla Cultura e Modesto Lazzarin, sindaco di Terrassa, paese natale di Paolo Sambin, docente di Storia medievale, Paleografia e Diplomatica, morto nel 2003 a 90 anni. Al quale una delle strade è intitolata. Emozionato il sindaco, emozionati i familiari dello studioso che è anche stato fondatore della Societas veneta di storia ecclesiastica. A fare toponomastica compagnia a Sambin, Ostiala Gallenia, matrona della Patavium del I secolo a. C., passata alla storia per via della stele rinvenuta in via San Massimo che la raffigura su una biga, davanti l’auriga e dietro il marito. Corrono verso l’aldilà. Una stele (conservata nel museo archeologico) significativa per la mescolanza tra elementi romani (la toga di lui, la biga) ed elementi venetici che con fierezza la signora Ostiala si porta addosso: la pettinatura, il bizzarro copricapo e l’abito, davanti ai quali le pettegole matrone dell’Urbe si sarebbero date di gomito. A rendere omaggio alla signora Gallenia c’era Francesca Veronese, archeologa (Museo Eremitani): mai l’avrebbe lasciata sola in un momento così importante. Paolo Sambin e Ostiala Galliena consegnati dunque alla storia, e alla quotidianità dei padovani. Purtroppo le targhe attuali delle vie non concedono nulla più di “p. sambin” e “ostiana gallenia”, non una data, un chi era costui o costei. Un peccato, quei nomi e quelle piccole definizioni che una volta comparivano erano una micro-enciclopedia on the road.
Alberta Pierobon
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