Parcheggi pubblici a Padova, crollo dei ricavi: il Comune dimezza le entrate previste

PADOVA. Nei mesi di lockdown i parcheggi hanno fruttato il 92% di incassi in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una percentuale enorme che peserà sia sulle casse comunali, che su quelle delle società come Aps Holding che gestisce la maggior parte dei park in città. Per questo il settore Mobilità ieri ha rimodulato completamente le previsioni degli introiti del 2020 scritte a bilancio per la gestione della sosta pubblica, stimando in appena 2,1 milioni di euro le entrate rispetto ai 4 milioni circa incassati ogni stagione negli ultimi anni.
Parliamo ovviamente delle cifre che spettano a Palazzo Moroni e non agli incassi totali, che sono ben superiori e si aggirano in totale intorno ai 10 milioni di euro. Nelle convenzioni che l’amministrazione ha siglato con le diverse società (Aps Holding, Arca Servizi, Pace Park, Egle Srl e Modefin) è previsto il versamento al Comune di un corrispettivo, stabilito in base al rendiconto gestionale a consuntivo dell’attività di sosta, ad eccezione del Garage Porte Contarine, il cui contratto stabilisce un canone annuo fisso fino al recupero dell’investimento.
Le percentuali vanno dal 70 al 10% degli incassi, che le società versano nei conti di Palazzo Moroni. «Considerato che, per effetto dell’emergenza sanitaria, l’utilizzo delle aree di sosta e dei parcheggi pubblici o a uso pubblico, in particolare nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, si è notevolmente ridotto» si legge nella delibera «determina di dare atto che per l’anno 2020 i proventi da canoni per la gestione della sosta pubblica nel comune, costituita da stalli stradali, parcheggi in struttura, parcheggi di proprietà comunale e parcheggi privati con vincolo di uso pubblico, sono stati in via presuntiva determinati in un importo pari complessivamente a 2,1 milioni di euro».
A Padova ci sono 6.500 parcheggi blu. Se aggiungiamo anche la Prandina, si sfiorano i 7000 posti auto.
Si dal park Tommaseo di via Gozzi (120 posti auto) aperto 24 ore su 24, dove si paga un euro la prima ora e 1,50 euro le successive, al parcheggio di Palazzo di Giustizia (70 posti) a 1,10 euro all’ora, o quello nell’area di sosta di via Sarpi (230) a un euro ogni ora e 6 euro per tutto il giorno. Senza dimenticare, restando sempre a Padova Est, gli 850 posti auto del Park Fiera con una tariffa forfettaria di 2,50 euro, i 310 del Park Mantegna in via Rismondo (h 24 ad 1 euro/h), i 1. 200 del Park Cittadella alla Stanga e i 550 del multipiano di via Trieste (1, 20 euro all’ora).
Tutti parcheggi considerati “fuori mano”, per quanto serviti da ben otto linee di bus e non lontanissimi da centro e zona industriale-commerciale di via Venezia, rimangono spesso vuoti. Deserti anche tutti gli altri nel pieno periodo Covid 19. La chiusura del Boschetti prima, e quella prevista in futuro di piazza Insurrezione (3 euro la prima ora), provocherà in un colpo solo la perdita di 393 posti auto (potenzialmente 505, se consideriamo anche i 112 a rischio di via Risorgimento e Martiri della Libertà), a cui vanno aggiunti i 40 di corso Milano. Il park Europa è tornato ad Aps ma ha già dimezzato i posti da 280 a 130, lasciando però le stesse tariffe.
Ed entro l’anno dovrebbe scattare la nuova zona rossa in Ztl, che terrà lontane le auto dalla zona del Duomo.
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