Parroco e sindaco ai ferri corti per patrocini e capitelli
SAN GIORGIO IN BOSCO. Sindaco e parroco ai ferri corti per un patrocinio del Comune agli adepti della chiesa di Betel. Non bastasse, la discordia si è estesa all’inaugurazione di un capitello restaurato in via Morosini, in calendario domenica alle 11. Nell’omelia di domenica don Giuseppe Tonin, il parroco di Sant’Anna Morosina, ha tuonato dal pulpito contro l’amministrazione comunale “rea” di aver concesso il patrocinio alla chiesa di Betel che ha organizzato un corso di formazione genitoriale, stampandosi i volantini e affittando un locale comunale secondo il prezzo da tempo stabilito. «Mi hanno riferito che don Giuseppe ha detto testualmente che sponsorizziamo una setta che rovina parecchie famiglie», dichiara il sindaco Renato Miatello. «Premesso che non è una setta ma una professione religiosa riconosciuta da Giovanni Paolo II e ci ha donato contributi per gli indigenti, il patrocinio non è dato sul credo religioso ma concesso a un’organizzazione ufficialmente registrata con tutti i crismi nell’albo delle associazioni. Per questo non potevamo rifiutarlo, la pratica era corretta. Oltre a ciò ribadisco la laicità del Comune, senza contare tutta la disponibilità per le parrocchie del vicariato». Il comportamento del parroco non è andato giù nemmeno all’assessore alle politiche giovanili Fabio Miotto, dispiaciuto che abbia preferito il pulpito come mezzo di comunicazione. «Don Giuseppe ha incontrato me alla messa prima e il sindaco il giorno prima senza contestarci nulla, dispiace che abbia invece preferito sfogarsi davanti a un centinaio di parrocchiani piuttosto che confrontarsi in maniera diretta».
C’è poi la questione del capitello. Il sindaco ha dovuto far ristampare 500 volantini che annunciavano l’inaugurazione dopo mesi di restauro: aveva inserito nel programma la benedizione di don Giuseppe senza consultarlo preventivamente.
«Quando ho saputo che il parroco se l’era presa, sono andato a chiedergli scusa e a spiegargli che per me era scontato che lo avrebbe benedetto», si difende Miatello, «vedremo se domenica viene. Non lo aspetta il sindaco, lo aspettano i suoi parrocchiani». Purtroppo ieri non è stato possibile mettersi in contatto con il parroco. Ma, a quanto sembra, l’irritazione di don Giuseppe deriverebbe dal fatto che non apprezza un’inaugurazione in piena campagna elettorale. E non sarebbe solo il parroco a contestare: domenica mattina il sindaco ha fatto rimuovere uno striscione con scritto “Il capitello delle tangenti”.
Giusy Andreoli
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