In centro a Padova chiude anche Patrizia Pepe. L’Ascom: «Ora è emergenza»

La boutique di moda di via Gorizia ha abbassato le serrande senza spiegazioni. Il presidente regionale dei commercianti Bertin: «Qui se ne vanno brand che altrove resistono, perché mancano i park»

Felice Paduano
La vetrina chiusa di Patrizia Pepe in via Gorizia a Padova
La vetrina chiusa di Patrizia Pepe in via Gorizia a Padova

La boutique Patrizia Pepe, che si trova in via Gorizia a Padova, a fianco della storica gioielleria Morello, a pochi metri dal Caffè Pedrocchi, è stata chiusa all’improvviso senza che sia stata divulgata dal gruppo toscano, con sede centrale a Prato, alcuna motivazione. Pepe è uno dei brand più noti in Italia ed è conosciuto anche all’estero.

È stato fondato nel 1993 da Claudio Orrea e Patrizia Pepe. Quest’ultima è stata nominata Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

In passato il locale ha ospitato anche, per un po’ di tempo, uno store di Intimissimi e per un breve periodo i muri sono rimasti di proprietà di Patrizio Bertin, attuale presidente regionale di Ascom Confcommercio, dopo che aveva chiuso per sempre l’ex panificio Veludo, che, a sua volta era uno dei panifici più popolari della città.

«Si è vero – conferma Patrizio Bertin – Per un breve periodo sono stato io il proprietario. Già tempo fa l’ho ceduto ad un imprenditore di Chioggia. La notizia di quest’ulteriore chiusura di un ennesimo negozio in centro, come presidente Ascom, mi preoccupa non poco. Qui chiudono brand che altrove non hanno problemi e vanno bene. C’è qualcosa che non va a livello strutturale. Questa è una città dove l’automobile viene demonizzata. Mancano parcheggi. Invece trasporto pubblico locale e circolazione delle auto devono convivere, come d’altronde hanno constatato i miei colleghi dell’Ascom che, durante la missione a Montpellier, hanno anche accertato che nella bella città del sud della Francia ci sono 14 mila posti auto sotterranei e che i mezzi pubblici convivono benissimo con le auto».

«A Padova, invece, si fa di tutto per cancellare tutto il traffico privato – prosegue Bertin – È arrivata l’ora di istituire un nuovo tavolo permanente assieme all’amministrazione comunale e disegnare un nuovo piano del traffico per aiutare concretamente i commercianti e gli esercenti, che fanno sempre più fatica ad andare avanti. Anche perché gli affitti commerciali sono ancora alti e le risorse finanziarie a favore dei commercianti sono più scarse rispetto agli anni passati».

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