Luca rincorre il maltempo per studiarlo: «Così insegno a essere pronti»
Tecchiato, padovano 43 anni, è meteorologo amatoriale e storm chaser. Quando era piccolo la sua casa venne colpita da una tromba d’aria, lui si salvò per miracolo. E da allora si è appassionato ai fenomeni meteo

Mercoledì 12 novembre sarà a Monselice per una serata aperta al pubblico dedicata ai temporali, alle grandinate e ai tornado, per raccontare cosa sono e come riconoscerli, ma anche come proteggersi quando si verificano. Luca Tecchiato, 43 anni, originario di Chiavicone di Lozzo Atestino e oggi residente a Borgo Veneto, meteorologo amatoriale e storm chaser, è diventato negli anni un punto di riferimento nel territorio per lo studio e la documentazione degli eventi atmosferici estremi.
La sua non è una professione in senso stretto, ma una passione che si è radicata molto presto e ha trovato, col tempo, spazio per la divulgazione. «Avevo tre o quattro anni», racconta, «era una bellissima giornata estiva, poi all’improvviso arrivò un temporale violentissimo, con una tromba d’aria che colpì in pieno la nostra casa. Ci rifugiammo sotto il camino, che poco dopo crollò. Nessuno si fece male, ma lo spavento fu enorme. Eppure, invece di allontanarmi da questi fenomeni, mi ci sono avvicinato».
Da quel momento, racconta, la curiosità si è fatta via via più forte: i libri consultati da bambino, le foto scattate con le prime macchinette, le uscite in motorino a inseguire temporali quando ancora non aveva la patente. «Mi ci rivedo un po’ nella protagonista del film “Twister”: anche lei, dopo un trauma, decide di capire, non di fuggire». Con gli anni sono arrivati la formazione e il confronto con altri appassionati.
Tecchiato partecipa a corsi, segue conferenze e oggi collabora con Meteo 5.0 (fondato e formato da lui e da persone appassionate ed esperte del settore, che sono Jacopo Zanoni, Mirko Maini e Luca Vezzosi), Zena Storm Chaser, Pretemp e Meteo in Veneto, contribuendo al censimento dei tornado e degli altri fenomeni intensi sul territorio. «Quest’estate, ad esempio, a Lonigo ci sono stati due tornado di cui inizialmente non si sapeva nulla. Sono stato il primo ad arrivare sul posto per rilevare danni, traiettorie e intensità. Ci è voluto un lavoro di ore in mezzo al territorio, ma ogni dato è prezioso per capire come si formano e come si muovono».
Accanto allo studio c’è il fronte della sensibilizzazione. Negli ultimi anni Tecchiato ha organizzato incontri pubblici in diversi Comuni. L’obiettivo è sempre lo stesso: raccontare, spiegare, fornire strumenti. «La conoscenza è una forma di protezione. In montagna, ad esempio, un temporale può arrivare da dietro una cresta e coglierci impreparati, esponendoci ai fulmini. Al mare, l’acqua è un conduttore: restare in spiaggia quando il temporale si avvicina è estremamente pericoloso. Sapere cosa fare è fondamentale».
Mercoledì, alle 21, al cinema Corallo di Monselice, si terrà una nuova serata dedicata all’atmosfera e ai suoi eventi estremi, organizzata con il patrocinio del Comune e con la collaborazione della Pro loco. Durante la mattina, inoltre, Tecchiato e gli altri relatori incontreranno gli studenti dell’istituto Kennedy e del Cattaneo, per un’ora di formazione su come riconoscere e interpretare segnali e dinamiche dei fenomeni più intensi.
«Parlare ai giovani significa costruire consapevolezza. E la consapevolezza, domani, può diventare sicurezza». Accanto agli incontri, Tecchiato e il suo gruppo stanno lavorando anche a soluzioni concrete: pannelli di segnalazione, sistemi di rilevamento delle grandinate, materiali di protezione per le colture. «Un domani, magari, questo potrà diventare un lavoro riconosciuto. Per ora continuiamo a fare la nostra parte, con impegno, studio e tanta strada sotto le nuvole». Conclude Tecchiato: «La natura comanda sempre. Noi possiamo solo imparare ad ascoltarla».
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