Patuano lascia il timone di Edizione «Ho completato la missione di Gilberto»

Ieri ultimo cda con l’amministratore delegato uscente. Resterà in carica fino al 24 giugno per l’approvazione del bilancio 
L'ad di Telecom Italia, Marco Patuano,oggi a Villa d'Este a Cernobbio per la prima giornata del Forum Ambrostti, 2 settembre 2011. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
L'ad di Telecom Italia, Marco Patuano,oggi a Villa d'Este a Cernobbio per la prima giornata del Forum Ambrostti, 2 settembre 2011. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Non sono volati gli stracci, ieri pomeriggio, in Piazza Duomo a Treviso, sede di Edizione Holding e teatro dell’ultimo cda con Marco Patuano, amministratore delegato al passo d’addio. Il messaggio che vuole trasmettere l’entourage della famiglia di Ponzano sta tutto nella parola “armonia”: di fatto Patuano non si è dimesso né è stato licenziato, il suo mandato nella cassaforte dei Benetton scade il 24 giugno (quando l’assemblea dei soci approverà il bilancio di esercizio 2018) e, semplicemente, non sarà rinnovato. «Ho compiuto la missione che mi aveva affidato Gilberto» il senso delle parole di Patuano, uomo dell’internazionalizzazione del gruppo con le operazioni Abertis, Eurotunnel, Cellnex e Generali. Confermato il riassetto della holding già trapelato nei giorni scorsi: da giugno Edizione non avrà un altro amministratore delegato (così come non ce l’ha avuto dal 2012 al 2017), il cda (in cui siede tutta la seconda generazione) ricoprirà un ruolo più centrale, Fabio Cerchiai dovrebbe mantenere la presidenza con Carlo Bertazzo direttore generale.

La missione

«Dopo circa due anni e mezzo di impegno proficuo e di grande soddisfazione, considero di aver portato a termine il mandato ricevuto da Gilberto Benetton nel gennaio 2017» ha affermato ieri Patuano al termine del cda, «in questo periodo, in un contesto di piena condivisione strategica, abbiamo investito in modo molto profittevole circa 2,5 miliardi di euro, nel pieno rispetto dei valori fondanti della holding. Ringrazio gli azionisti, i consiglieri di amministrazione, i colleghi e i collaboratori per il percorso fatto insieme». Nel 2017 Gilberto Benetton aveva scelto Patuano per un processo di internazionalizzazione della holding: l’ex amministratore delegato Telecom aveva le competenze e le relazioni giuste per impiegare la liquidità di Edizione in progetti di rafforzamento fuori dai confini nazionali. E infatti sono seguiti gli investimenti in Abertis, Eurotunnel, Cellnex e Generali. Una “missione” nata con Gilberto e considerata esaurita dopo la sua scomparsa, con nuove sfide per il futuro a medio termine e altri dossier sul tavolo, che inevitabilmente finiranno sulla scrivania anche del nuovo cda.
 

La famiglia

Patuano resterà formalmente in carica fino all’approvazione dei risultati 2018, il 24 giugno. Una separazione consensuale, quindi, che - assicurano dalla holding - non comporterà alcuna vertenza su indennizzi o buonuscite che Patuano potrebbe vantare nei confronti di Edizione. A ribadire il messaggio di armonia è la nota diffusa ieri dal cda: «Il presidente e i consiglieri hanno espresso sentiti ringraziamenti al dottor Patuano per il lavoro svolto durante gli anni del suo mandato, periodo nel quale ha contribuito in modo determinante al rafforzamento di Edizione e delle sue partecipate, aumentando significativamente l’internazionalizzazione del gruppo e la sua diversificazione».

Il futuro

Tutto il cda di Edizione è in scadenza il 24 giugno. La filosofia è dare più potere alla seconda generazione Benetton, senza un amministratore delegato al posto di Patuano. Si è parlato di possibili frizioni legate alle dichiarazioni di Luciano Benetton domenica a Repubblica, uscita interpretata anche come il tentativo di riproporsi come “uomo forte” nella holding (in fondo fu un’altra intervista di Luciano, simile nei toni, a rovesciare il tavolo in Benetton Group con la famosa “cacciata” dei manager e il ritorno al timone del ticket Luciano Benetton - Oliviero Toscani). In realtà pare blindata la posizione dell’attuale presidente Fabio Cerchiai, già confermato alla presidenza di Atlantia. L’alternativa sarebbe mettere un Benetton alla presidenza (com’è stato fino al 2016 con Gilberto), o addirittura studiare una presidenza a rotazione tra un ramo e l’altro della famiglia. Scenari che oggi sembrano ancora distanti. —
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova