Pellegrinaggio dei cingalesi al Santo Allarme assembramenti in Prato

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Sarà il primo evento di massa dall’inizio della pandemia. Per questo è convocata per oggi in Prefettura una riunione per stabilire come gestire il tradizionale pellegrinaggio antoniano delle comunità dello Sri Lanka residenti in Italia che si svolgerà sabato. L’anno scorso era stato sospeso a causa del Covid, ma negli anni precedenti erano arrivate a Padova fino a quindicimila persone. Nonostante nessuno si aspetti per sabato un’affluenza così sostenuta, si vuole comunque evitare che si verifichino i tradizionali assembramenti in Prato della Valle. Proprio per questo motivo Palazzo Moroni sta valutando di riaprire l’Isola Memmia per l’occasione. Un’ipotesi che al momento vede la contrarietà del prefetto Renato Franceschelli. E sullo sfondo, anche se nessuno la nomina, c’è il timore per il diffondersi della variante indiana.
i numeri
Va detto che negli anni passati i fedeli arrivavano con 40-50 pullman, mentre adesso sarà loro consentito di raggiungere Padova solamente in auto. E ieri si è svolto già un primo incontro in questura nel corso del quale è arrivata una chiara ingiunzione a non creare assembramenti. Attraverso l’associazione srilankese di riferimento, in città sono state date le indicazioni delle autorità: se vogliono riunirsi per il pranzo al sacco dovranno andare in campagna, in luoghi isolati. E oggi il tema sarà nuovamente affrontato in prefettura. «Ovviamente saremo presenti con le forze dell’ordine in Prato della Valle per evitare che si verifichino assembramenti al termine delle celebrazioni», ha spiegato il prefetto Franceschelli, «e ovviamente verranno elevate sanzioni in caso di inosservanza delle regole per il contenimento del virus». Il timore è che Prato della Valle possa essere sottoposta a eccessiva pressione per la concomitante presenza della numerosa comunità dello Sri Lanka e dei padovani che, parcheggiando all’ex Foro Boario, vogliono raggiungere il centro nel giorno della festa del lavoro. Per questo a Palazzo Moroni si sta valutando di sospendere l’ordinanza di chiusura dell’Isola Memmia proprio per permettere una maggiore fluidità delle presenze. Un’ipotesi che però non sembra essere particolarmente gradita dal prefetto Franceschelli.
la giornata
In epoca pre covid il pellegrinaggio al Santo degli srilankesi residenti in Italia era uno dei momenti più suggestivi della vita della Basilica. Richiamava a Padova ogni anno quasi 10mila devoti cingalesi, con canti, balli e omaggi floreali alla tomba di sant’Antonio. Per evitare assembramenti i frati del Santo hanno programmato tre celebrazioni: alle 10, alle 12 e alle 14 in basilica. Per gli altri devoti, le messe del mattino in italiano si svolgeranno in Cappella del Capitolo, nel rispetto della capienza permessa. Nel 2019 il pellegrinaggio era stato dedicato alle oltre 250 vittime del gravissimo attentato terroristico nel Paese asiatico del giorno di Pasqua. In quella circostanza i frati del Santo, con Caritas Sant’Antonio Onlus e Messaggero di Sant’Antonio Editrice, avevano avviato una prima raccolta fondi per ricostruire il Santuario di Sant’Antonio a Colombo e la vicina mensa per i poveri. E dopo una visita dei conventuali padovani nella capitale srilankese, lo scorso anno, con il Progetto 13 Giugno di Caritas Antoniana onlus “Un gesto d’amore ripara le ferite e riaccende la speranza”, sono stati raccolti quasi 420mila euro per una serie di interventi, coordinati in loco dalla Caritas di Colombo. Normalmente si tratta di un momento di fratellanza che, in epoca covid, può invece rappresentare un pericolo se non viene gestito con grande attenzione. —
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