Per il Palazzo delle Esperienze scelta tra ex Fiat e l’area ex Rizzato

Un passo avanti per il completamento del polo scientifico universitario a nord del Piovego. Per il Palazzo delle Esperienze, cioè il fulcro dei laboratori scientifici dell’ateneo, il Bo mette un occhio sull’area delimitata dall’ex Fiat, via del Pescarotto, via Murialdo, e la concessionaria Ceccato, oggi occupata da alcuni capannoni in disuso. È proprio di fronte al Fiore di Botta, sede del dipartimento di Biologia, e qui potrebbe sorgere un nuovo polo didattico interamente dedicato all’attività scientifica sperimentale.
scelta Ristretta a tre aree
Il Consiglio di amministrazione ha ratificato ieri una nuova valutazione presentata dalla commissione che ha esaminato le offerte giunte in seguito a un’indagine di mercato avviata lo scorso marzo. Dopo aver escluso un’offerta (poi ritirata) da parte di Padova Hall per la Fiera, un’altra da Patavium Finanziaria, Consist-Flitel e Comintex per un edificio occupato dall’Agenzia delle entrate, e un terreno a San Lazzaro offerto da Antonio Delle Carbonare – soluzioni poste al di fuori della zona di interesse – la commissione ha ristretto la scelta alle offerte di Piccin Nuova Libraria, per l’area tra Ceccato e via Murialdo, di Aspiag per l’area ex Rizzato tra via del Pescarotto e via Venezia, e di Parco Antenore per uno spazio dell’area Pp1 tra via Valeri e via Trieste. A maggio la commissione aveva già espresso una preferenza per l’area di Piccin, che è stata confermata dalle più recenti interlocuzioni con le società coinvolte.
IL MANDATO ALLA RETTRICE
Piccin offre un terreno già edificato di 12.300 metri quadri sui quali realizzare 61 mila metri cubi (l’ateneo prevede che l’edificio ne occupi 55 mila). Il prezzo è di 14 milioni con esenzione Iva per l’intero lotto. Aspiag offre un’area con 45 mila metri cubi edificabili, a poco meno di 9 milioni, con Iva al 22%. Il lotto Pp1 soddisfa i requisiti di cubatura ed è offerto a 14,6 milioni, l’Iva da aggiungere.
Per l’ateneo queste ultime due aree presentano un’estensione limitata in termini di superficie, che obbligherebbe a uno sviluppo in verticale dell’edificio, uno sviluppo però poco adatto alla presenza di ampi laboratori.
L’area ex Rizzato (dove avrebbe dovuto sorgere il “Botta 2”) presenta inoltre una cubatura insufficiente: Aspiag però ha paventato la possibilità di trasferire capacità edificatoria da altri suoi terreni. Quelli del Basso Isonzo potrebbero essere un’ipotesi in questo senso, lasciando così spazio al parco verde.
Nonostante la presenza di capannoni da abbattere a spese dell’ateneo e il fatto che Piccin non si farebbe carico di eventuali oneri di bonifica, la commissione si quindi è espressa in prima battuta a favore di questa soluzione. Il cda ha dato quindi mandato alla rettrice entrante di iniziare una trattativa con Piccin, ma la decisione definitiva è attesa nei prossimi mesi. —
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