Philae il lander si è svegliato La missione Rosetta continua

Philae il lander si è risvegliato e sul pianeta Terra è stata festa. Nella notte, il lander si è dato subito da fare e ha inviato alla sonda Rosetta i primi dati che permetteranno di scoprire i segreti delle comete e di saperne di più sia sull’origine di questi fossili cosmici, sua sulla nascita del Sistema Solare.
Dalla posizione scomoda nella quale si era ritrovato il 12 novembre scorso, quando la sonda Rosetta lo aveva rilasciato sulla superficie della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, Philae sta ricevendo adesso luce e calore sufficienti per riprendersi e tornare funzionare. Il suo atterraggio avventuroso aveva segnato uno dei momenti più emozionanti di questa missione senza precedenti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), alla quale l’Italia contribuisce in modo importante dal punto di vista scientifico che industriale. Il 12 novembre Philae aveva sorpreso tutti rimbalzando per tre volte sulla superficie della cometa, per finire in una sorta di crepaccio e in una posizione imprevista, che lasciava esposta alla luce solare solo una piccola parte dei pannelli necessari per alimentare le batterie e portare avanti la seconda fase della sua missione. Così, una volta esaurita l’energia iniziale delle batterie, appena due giorni l’arrivo, il 14 novembre, il lander si è addormentato, cadendo in uno stato di ibernazione.
Da allora non si è ancora saputo se il trapano italiano di Philae sia riuscito a perforare la superficie della cometa. Forse adesso sarà possibile avere la risposta. Philae si è svegliato soltanto nella notte scorsa, grazie alla temperatura più alta che c’è adesso sulla cometa (meno 36 gradi, contro i meno 45 necessari a Philae per funzionare) e alla maggiore quantità di luce solare. Il suo primo contatto, dopo i ripetuti tentativi di comunicare fatti a partire dal 12 marzo, è durato 85 secondi ed è avvenuto alle 22.28 di sabato. Il lander ha inviato alla Rosetta più di 300 pacchetti di dati, che verranno processati e analizzati dal gruppo internazionale che segue la missione.
«Possiamo confermare che l'avventura di Pihlae continua» ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, docente all’Università di Trento. «Il risveglio del lander è una notizia straordinaria che, oltre a farci sognare, ci riempie d’orgoglio per l’affidabilità delle tecnologie utilizzate, molte di marca italiana». Philae è quindi pronto per affrontare la seconda parte della sua missione, che promette di essere ancora più avvincente della prima per le informazioni che potrà dare su oggetti primitivi come le comete.
È ottimista il responsabile delle operazioni di Philae per l’agenzia spaziale tedesca Dlr, Stephan Ulamec: «Il lander adesso è pronto per le operazioni, ha una temperatura di funzionamento di meno 35 gradi Celsius e ha a disposizione 24 Watt». Da un primo esame è emerso con chiarezza che Philae doveva essersi svegliato da un po’, perché in quei pochi secondi ha inviato osservazioni databili ad almeno 1,5 giorni cometari. I pacchetti di dati attesi adesso dal team internazionale sono comunque più di 8 mila.
L’Italia ha un ruolo di primo piano nell’intera missione Rosetta, con l’Asim, le università di Padova e Parthenope di Napoli, il Politecnico di Milano, Istituto Nazioniale di Astrofisica (Inaf) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Importante la partecipazione dell’industria, con le aziende del gruppo Finmeccanica Thales Alenia Space, Telespazio e Selex Es Sono italiani i due ricercatori alla guida della missione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo. Il team dell’Università di Padova che collabora alla missione è coordinato dal professor Cesare Barbieri; sono stati progettati qui “Osiris”, gli occhi di Rosetta necessari per guidare sulla cometa il modulo Philae; e “Giada” che è una sorta di aspirapolvere in grado di analizzare la composizione delle polveri e della grande quantità d’acqua contenuta nelle comete
Philae deve il nome a un’isola sul Nilo dove fu trovato un obelisco che insieme alla stele di Rosetta consentì la decrittazione dei geroglifici.
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