Pianoforte in stazione «Non so se tornerà»

BARON - AGENZIA BIANCI - PADOVA - PIANOFORTE IN STAZIONE. leonardo tosin
BARON - AGENZIA BIANCI - PADOVA - PIANOFORTE IN STAZIONE. leonardo tosin

STAZIONE. Sono quattro mesi che, in stazione, davanti l’ingresso del buffet Rustichelli e Mangione, non c’è più il pianoforte Yamaha e il suo suono manca a tutti. A chi lavora in stazione e ai tanti viaggiatori che amavano suonarlo durante le attese del treno. Ma manca soprattutto all’uomo con i guanti neri che, da quando è andato in pensione, si sente una persona tanto sola perché non può più regalare ai passanti le belle melodie che riesce a suonare pur non avendo mai studiato musica. «Ormai è un ritornello continuo» osserva Giovanni Russo, l’edicolante vicino al binario 1, «sono sempre tanti i viaggiatori a chiederci quanto torna in stazione il pianoforte. In fondo manca anche al sottoscritto e a mia moglie». Immediata la risposta di Aberto Bettin che aveva fornito lo strumento: «n realtà sono un po’ incerto se rimetterlo o no», confessa, «l’ultima volta che l’hanno spostato per effettuare dei lavori alla pavimentazione non sono stato neanche avvisato. Per me la musica è fondamentale. Anch’io ci tengo a rimettere il pianoforte al suo posto in stazione ma visto che era diventato un luogo di aggregazione sociale, perché non devo avere la stretta collaborazione del Comune? E poi» aggiunge Bettin, «da pochi mesi è cambiata anche la società che gestisce gli spazi interni della stazione. Non è più Cento Stazioni, ma la società francese Altarea Cogedim che ha vinto la gara per aggiudicarsi gli spazi commerciali di Napoli-Afragola, Roma Ostiense, Torino Porta Susa Milano Garibaldi e, per l’appunto, Padova. Spazi che erano stati già scorporati come Cento Stazioni Retail. A questo punto» conclude il “papà” del pianoforte, «mi muoverò solo quando mi avranno contattato sia il Comune che Altarea». —

F.PAD.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova