Sir, respinta la sospensiva: un punto per il Comitato
Piazzola sul Brenta, nuovo capitolo del contenzioso. Il Consiglio di Stato salva l’ordinanza del Tar per il riesame dell’autorizzazione. Il ricorso sarà discusso il 26 agosto: il Comune si costituirà ancora in giudizio

Nel lungo braccio di ferro tra Comune di Piazzola e Comitato PiazzolAmbiente da una parte, la Provincia di Padova e l’azienda di materie plastiche Sir dall’altra, arriva un nuovo capitolo giudiziario, che riaccende il dibattito sulla tutela ambientale e la trasparenza amministrativa.
Durante l’ultimo consiglio comunale, il sindaco Valter Milani ha aggiornato sugli sviluppi più recenti riguardanti la battaglia legale con la Sir, riferendo che il presidente del Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Provincia di Padova e dalla stessa Sir contro l’ordinanza n. 308/2025 del Tar Veneto.
L’ordinanza, emessa l’11 luglio scorso, accoglieva il ricorso del comitato PiazzolAmbiente e ordinava alla Provincia di riesaminare entro 90 giorni l’autorizzazione rilasciata all’impianto, per valutare se sussistano i presupposti per sottoporre l’attività industriale a screening di valutazione di impatto ambientale (Via).
In particolare, si fa riferimento alla soglia di 25 mila tonnellate annue di materie prime lavorate, prevista per le industrie della gomma e delle materie plastiche.
Immediato da parte di Sir e Provincia il ricorso al Consiglio di Stato, che però non ha accolto la sospensiva. Il 26 agosto è fissata l’udienza pubblica davanti al Consiglio di Stato per discutere nel merito il ricorso.
Il Comune, come già fatto in passato, si costituirà nuovamente in giudizio attraverso il proprio legale Alessandro Callegari. «La decisione del Consiglio di Stato» afferma Milani, di professione avvocato, «è un fatto molto rilevante sotto il profilo del principio di precauzione ambientale. È un passaggio importante, che segna il principio che su attività di questo tipo si debba comunque effettuare una valutazione ambientale. Non capiamo perché ci si ostini a non voler richiedere la valutazione degli impatti prima di autorizzare l’attività».
Il comitato PiazzolAmbiente, presieduto da Mirella Scremin e assistito dall’avvocata Raffaella Rampazzo, sottolinea come l’ordinanza del Tar rappresenti una svolta in una vicenda che si protrae da anni.
Già nel 2020 e nel 2024, due sentenze dello stesso Tribunale amministrativo avevano annullato precedenti autorizzazioni concesse alla Sir dalla Provincia.
Tuttavia, il 15 luglio – appena quattro giorni dopo l’ordinanza – la Provincia e la Sir hanno presentato appello al Consiglio di Stato per ottenerne l’annullamento: «Siamo stupiti» affermano i militanti, «per l’atteggiamento dell’ente provinciale, chiedendoci quale interesse pubblico giustifichi la volontà di evitare un’ulteriore verifica ambientale su un impianto classificato come industria insalubre di prima classe e situato in centro abitato».
L’impressione è che la vicenda giudiziaria sia ben lontana dalla sua conclusione.
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