Picchiatore seriale tradito da un coccio di bottiglia

Un coccio di bottiglia per risalire all’identità del picchiatore seriale. La caccia all’uomo è cominciata, gli investigatori della Squadra mobile di Padova sono sulle tracce del malvivente che nella notte tra giovedì e venerdì ha aggredito tre giovani colpendoli alla testa. Nel primo agguato, quello portato a termine all’Arcella, ha utilizzato una bottiglia di vetro. Sui frammenti sequestrati dalla polizia ci sono le impronte digitali del bandito.
L’altra notte questo individuo ha colpito tre volte in 45 minuti, scegliendo tre giovani in bicicletta. Li prende alle spalle, li colpisce con forza alla testa e poi cerca di derubarli. La polizia ha chiesto aiuto ai cittadini diramando un identikit: «Si cerca uomo robusto, senza capelli, carnagione chiara, tra i 40 e i 50 anni, alto un metro e 70 circa, felpa nera, pantaloni scuri e cappellino rosso in testa».
Il primo colpo è stato commesso all’1.35 all’Arcella, in via Machiavelli. In sella alla sua bici il bandito ha assalito Ludovico Riello, 20 anni. L’ha colpito alla testa con una bottiglia di vetro, ha provato a vedere se c’era un portafoglio da rubare, e poi è fuggito in direzione di via Aspetti. Altro agguato alle 2.05, stavolta in pieno centro, in via Manin. Una studentessa siciliana di 28 anni stava pedalando in sella alla sua bicicletta quando è stata raggiunta e spinta con forza. L’uomo si è avventato su di lei ed è riuscito a impossessarsi della borsetta. La giovane è rimasta a terra, ferita e spaventata. Dieci minuti più tardi, alle 2.15, è stata la volta di Aurora Di Maio, 24 anni, studentessa. Dopo una serata trascorsa con gli amici stava per tornare a casa. Si trovava in Prato della Valle quando è stata colpita alla nuca, ha perso l’equilibrio ed è caduta dalla bici (prognosi di 7 giorni).
Se c’è un dato che emerge da questi tre colpi è che si tratta di un rapinatore particolarmente goffo. Nulla a che vedere con Pierluigi Castellani, l’uomo che tre anni fa sceglieva le sue vittime con cura, le seguiva e sferrava loro bastonate in testa per poi rapinarle. Quello dell’altra notte è uno sprovveduto, un disperato disposto a tutto pur di raggranellare qualche spicciolo, fanno trapelare gli investigatori. Però va fermato.
Gli agenti, coordinati dal vice questore aggiunto Vincenzo Zonno, stanno visionando anche le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza. In via Manin e in Prato della Valle ci sono grosse probabilità che il malvivente sia stato ripreso dagli impianti di videosorveglianza. I fotogrammi potrebbero aiutare gli investigatori.
e.ferro@mattinopadova.it
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova